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Francesco Mancini NOTIZIE Scienze Politiche

ROMA 15-17/07/2022, IL CONGRESSO NAZIONALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO, Francesco Mancini

I 130 anni del Psi celebrati nel V Congresso nazionale di Roma che, dalle radici antiche vuole ricostruire un partito moderno e di governo

di Francesco Mancini

Abstract: Il reportage del V Congresso nazionale del Partito Socialista Italiano che si è svolto a Roma dal 15 al 17 luglio, celebrando, come già si era iniziato a Milano nello scorso mese di giugno, i 130 dalla fondazione del Partito Socialista. Radici antiche per un partito, progressista ed europeista, che si è rifondato dopo la diaspora seguita all’esilio di Craxi e che ha riunito i socialisti ed i socialdemocratici. Tanti i leaders di partito e di Governo intervenuti nei tre giorni del congresso. Riconfermato il giovane segretario Enzo Maraio che ha tracciato la linea politica.

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L’apertura e la chiusura

Il congresso del Partito socialista italiano si è aperto venerdì 15 luglio all’Auditorium Antonianum a Roma con i tre inni, nell’ordine: L’internazionale socialista; inno alla gioia-inno europeo, inno di Mameli.inno nazionale.

Domenica 18 luglio il V congresso del Psi è giunto alla conclusione, dopo tanti interventi e la relazione conclusiva di Ugo Intini, che ha tracciato e ricordato la storia del Psi, con l’approvazione della mozione unica e la riconferma del sergetario uscente Enzo Maraio.

Ugo Intini [Foto Francesco Mancini]
I presenti e gli assenti nei 3 giorni del congresso

Nelle due giornate iniziali del 15 e 16 luglio sono intervenuti tutti i partiti progressisti e del centrosinistra, tra i quali: Enrico Letta (segretario nazionale, Partito Democratico); Benedetto Della Vedova (segretario di +Europa, sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri); Massimiliano Iervolino (segretario, Radicali Italiani); Angelo Bonelli (co-portavoce di Europa Verde), Roberto Speranza (ministro della salute e segretario di Articolo Uno); Marilena Grassadonia (membro della Direzione e della Segreteria Nazionale, Sinistra Italiana);  Ettore Rosato (vicepresidente della Camera dei Deputati, Italia Viva); Luigi Di Maio (ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale); Roberto Gualtieri (sindaco del Comune di Roma). Mancava solamente Azione.

L’assenza del partito di Carlo Calenda appare coerente con l’incoerente dichiarazione di appartenenza al pensiero progressista, come testimonierebbe anche la sua elezione nel PD, d’altronde a Frosinone, uno dei 5 capoluoghi di provincia vinti dal centrodestra, Azione si presentava con un proprio sindaco, arrivato dietro il Psi nonostante avesse tre liste a supporto, si sono schierati al ballottaggio con il sindaco di centrodestra e la capolista Alessandra Sardellitti ha avuto in cambio un assessorato.

Sono interventuti anche i rappresentanti di tutti i principali partiti e numerosi rappresentanti del Governo, tra i quali: Stefania Craxi (senatore, presidente della Commissione Affari esteri, emigrazione, Forza Italia Berlusconi Presidente – UDC), Bruno Tabacci (sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio per il Coordinamento della Politica Economica), Stefano Caldoro (presidente, Nuovo PSI), Corrado De Rinaldis Saponaro (segretario nazionale, Pri). Sindacalisti come Pierpaolo Bombardieri (segretario generale, Unione Italiana del Lavoro), Christian Ferrari (Segretario Confederale CGIL), Pascal Pezzuto (presidente del Sindacato Arte Cultura e Spettacolo (SACS), Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori.

Anche personalità politiche internazionali come: Pedro Sanchez (presidente del Governo Spagnolo, segretario del Partito Socialista Operaio Spagnolo); Sergei Stanishev (presidente del Partito Socialista Europeo e parlamentare europeo, Pse); Giorgos Papandreou (presidente dell’Internazionale Socialista); Luis Ayala (segretario generale dell’Internazionale Socialista).

Auditorium Antonianum Roma, V Congresso Nazionale PSI, intervento di Fabio Natta [Foto di Francesco Mancini]
La riunificazione della diaspora socialista

Dopo l’anticipazione al Convegno di Milano dello scorso 25 giugno 2022, i 130 anni del Partito Socialista sono stati al centro del V Congresso nazionale del rinnovato Psi, un partito con radici antiche e idee moderne, come hanno ribadito numerosi interventi che si sono succeduti sul palco dell’Auditorium Antonianum a Roma gremito di presenze, un fatto inaspettato per un partito rinnovato e, pressoché, rifondato dopo la fine nel 1994, travolto dagli scandali di “mani pulite” e, soprattutto, dal linciaggio mediatico di Bettino Craxi che, avendo ammesso un sistema comune a tutti i partiti, scelse di morire in esilio.

Il Psi è riuscito a riunire la diaspora socialista ma anche a fondere i socialisti con i socialdemocratici, riportando fatti e ricontando numeri, come ha ribadito il segretario nazionale Enzo Maraio nella conclusione finale: «…Pietro Nenni diceva: “Un fatto, anche il più modesto, conta più di una montagna di ipotesi”. In questi tre anni l’intera comunità socialista non ha fatto ipotesi, ma molti fatti: il rispetto degli alleati, il ritorno nelle rilevazioni dei sondaggi, e il dato delle ultime amministrative ne sono la prova. I risultati positivi ottenuti dalle liste hanno consentito al PSI di confermare tanti amministratori e di rientrare in molti consigli e giunte comunali, dando un contributo -a volte decisivo- in molte vittorie delle coalizioni di centro sinistra.».

Fabio Iorio [Foto Francesco Mancini]
Il Psi è rimasto un partito progressista e riformista, orientato alla difesa dei deboli, contraddistinto da un forte europeismo contrapposto a tutti i populismi, che dichiarano di difendere gli interessi nazionali ma poi aiutano le potenze straniere autocratiche che li finanziano, come ha spiegato Fabio Natta, sindaco di Cesio e vice presidente ANCI Liguria, sostenendo anche che essi fomentano le paure della gente, come ha semprefatto il fascismo con il quale i partiti di destra non tagliano mai i legami anzi Fratelli d’Italia mantiene addiritura la fiamma neofascista missina nel proprio simbolo.

Contro i populismi e a favore di chi ha bisogno

«…ai populisti possiamo chiedere di parlare dei problemi, non delle soluzioni.» ha sostenuto il segretario Enzo Maraio. Mentre il centrodestra comprime i diritti e la destra è amica di Orban, il PD difende i diritti di chi li ha, ha detto Fabio Iorio, coordinatore della segreteria Psi, il socialismo è a favore di chi ha bisogno, senza bisogno di lezioncine da eletti in altri partiti come Carlo Calenda.

Francesca D’Ambra [Foto Francesco Mancini]
Tra gli altri interventi che hanno ribadito l’anima popolare di un partito che in 130 anni è sempre stato dalla parte dei poveri, degli ultimi, degli emarginati, Francesca Rosa D’Ambra, vice segretario nazionale del Psi, affermando che il più grande problema attuale è la povertà multidimensionale, intesa come povertà non solo economica ma anche sociale, relazionale, culturale.In questo contesto il NextGenerationUE, che finanzia il PNRR, è una grandisisma opportunità, come non si era mai vista nella storia, ma serve credibilità e affidabilità istituzionale e politica, non crisi di governo causate per interessi velleitari. Ha dichiarato inoltre che il Reddito di Cittadinanza è una misura sicuramente da riformare ma essenziale e irrinunciabile.

Pia Locatelli [Foto Francesco Mancini]
Rispetto le dichiarazioni di D’ambra ci sarebbe da chiedersi come si evolveranno le relazioni con Italia Viva, partito con il quale il Psi è alleato ed ha formato gruppi comuni in parlamento, del Matteo Renzi che vuole addirittura un referendum per abrogare il Reddito di Cittadinanza, ma questa è un’altra storia, d’altronde il leader e fondatore di Italia Viva aveva promesso di ritirarsi dalla politica attiva se avesse perso i referendum costituzionali, eppure non lo ha fatto.

Come se non fosse bastata la guerra in Ucraina, l’inflazione e la crisi, ha tuonato Pia Locatelli, eurodeputata e presidente onoraria dell’Internazionale donne, il Movimento 5 Stelle, con il pretesto del termovalorizzatore di Roma, ha causato la crisi di Governo, che è un regalo a Putin, contro il quale Mario Draghi stava promuovendo una grande risposta europea con il prioce cap, un tetto al prezzo del gas tra tutti i paesi membri. Lei, come tutti i sindaci socialisti e tantissimi sindaci italiani, chiede quindi al Presidente del Consiglio di restare e di non dimettersi.

Franz Caruso [Foto di Francesco Mancini]
Anche Franz Caruso, sindaco socialista di Cosenza, ha stigmatizzato l’irresponsabilità del Movimento 5 Stelle, che per salvare i consensi elettorali in caduta libera, non ha esitato ad aprire la crisi di Governo, favorendo l’avanzata dei populismi di destra.

Le conclusiooni politiche

Nella chiusura  politica il segretario nazionale riconfermato Enzo Maraio, ha stigmatizzato la crisi di governo sostenendo la piena fiducia a Draghi: «Lo dico subito: gli italiani non vogliono la crisi, vogliono risposte alle bollette troppo alte, all’inflazione che impedisce di fare la spesa, al lavoro che non c’è. Nei prossimi giorni i partiti avranno l’occasione di dimostrare agli italiani non solo il proprio grado di responsabilità ma soprattutto di credibilità. E noi lavoreremo sin da subito per far sì che il lavoro di Mario Draghi continui a Palazzo Chigi.», contestando il comportamento irresponsabile di Conte: «Il Governo di unità nazionale, guidato da una figura autorevole come quella di Mario Draghi, aveva consentito al nostro paese di riacquistare credibilità internazionale ed è anche per questo che non comprendiamo il percorso irresponsabile di Giuseppe Conte, che ora produce fragilità istituzionale, destabilizza i mercati e rende debole l’economia.». Ribadita la visione politica del socialismo europeo, la collocazione progressista, l’europeismo, il green deal, e l’impegno a favore di chi ha bisogno e non di chi vuole mantenere privilegi, restando coerenti e, parafrasando De Gasperis, “guardando alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni”.

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