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CAPIRE LA GUERRA IN UCRAINA: 2) DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE ALLA DOMINAZIONE RUSSA, Francesco e Massimiliano Mancini

Lo spirito indipendente ucraino: il fascismo, l’antisovietismo e il filonazismo, sino al collaborazionismo nell’Olocausto

Massimiliano Mancini
Francesco Mancini

Abstract: L’aspirazione indipendentista ucraina è sempre stata così forte da favorire anche la diffusione di organizzazioni politiche nazionaliste di tipo fascista e di apparati militari e organizzazioni paramilitari  che si schierarono con le truppe della Germania nazista che aveva invaso l’Unione Sovietica, collaborando attivamente anche allo sterminio degli ebrei.

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ALTRE PARTI DELLA STORIA UCRAINA

1) DAGLI ZAR ALL’UNIONE SOVIETICA
3) DALLA SOTTOMISSIONE SOVIETICA ALL’INDIPENDENZA ODIERNA


L’ORGANIZZAZIONE DEI NAZIONALISTI UCRAINI (1929-giorni odierni)

Bandiera dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini

Nel 1929 esuli ucraini anticomunisti e anti-russi fondarono nella città di Vienna l’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (acronimo ) traduzione dell’ucraino Організація українських націоналістів (acronimo ОУН). Questo movimento politico nacque come un’unione tra l’Organizzazione militare ucraina, gruppi minori della destra radicale e nazionalisti e intellettuali ucraini di destra rappresentati da Dmytro Dontsov, Yevhen Konovalets, Mykola Stsyborsky e altre figure.

L’ideologia dell’OUN presentava forti similitudini con il fascismo italiano e i suoi membri sostenevano programmi eugenetici per la creazione di una razza ucraina pura. Dall’aprile 1941 la frangia dell’OUN sostenitrice di Stepan Bandera (1909-1959) iniziò a usare il saluto romano fascista. La strategia dell’OUN per raggiungere l’indipendenza ucraina includeva la violenza e il terrorismo contro coloro i quali erano percepiti come nemici interni e stranieri, in particolare contro la Polonia, la Cecoslovacchia e l’Unione Sovietica, che controllavano il territorio abitato dall’etnia ucraina.

LA RIUNIFICAZIONE DEGLI UCRAINI SOTTO LA BANDIERA SOVIETICA (1939/1941)

Il 1 settembre 1939 iniziò la seconda guerra mondiale con l’invasione nazista della Polonia e il 17 settembre 1939, le truppe dell’Unione Sovietica invasero a loro volta il territorio polacco dividendolo tra la Germania nazista e l’Unione Sovietica staliniana, come era stato previsto nel patto Molotov-Ribbentrop che avevano sottoscritto il 23 agosto 1939.

L’invasione sovietica riunì gli ucraini della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina con gli ucraini dell’allora Polonia orientale (Kresy), che divenne la regione dell’Ucraina occidentale, sotto l’unica bandiera sovietica, lasciando una minoranza trascurabile nei territori della Polonia invasi dalla Germania nazista.

Il 22 giugno 1941 la Germania nazista attaccò l’Unione Sovietica lanciando l’operazione Barbarossa e nel settembre dello stesso anno il territorio occupato fu diviso tra due nuovissime unità amministrative tedesche, il Distretto della Galizia del Governatorato Generale e il Reichskommissariat Ukraine che si estendeva fino al Donbas.

Gli ucraini che scelsero di resistere e combattere le forze di occupazione tedesche si unirono all’Armata Rossa o agli irregolari, ma nelle regioni appena annesse dell’Ucraina occidentale non ci furono segnali di lealtà nei confronti dell’Unione Sovietica quanto piuttosto collaborazione con i nazisti.

L’UCRAINA FILONAZISTA NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE (1939/1941)

1943 Festeggiamenti per la creazione della Divisione Waffen SS Galizia in Ucraina

Nel 1940, l’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN) si spaccò in due parti, i membri più anziani e più moderati sostenevano Andriy Melnyk (OUN-M), mentre i membri più giovani e radicali sostenevano Stepan Bandera (OUN-B).

Qualche mese prima dell’invasione nazista le truppe sovietiche si ritiravano da Leopoli nell’estate del 1941, Stepan Bandera, il leader dell’ala radicale e filo-fascista dell’Organizzazione dei nazionalisti Ucraini (OUN-B), nel giugno 1941, mentre la regione era sotto il controllo della Germania nazista, con l’ “Atto di restaurazione dello Stato ucraino” annunciava la creazione di uno stato ucraino indipendente dichiarando di voler sostenere i piani espansionistici nazisti, giurando fedeltà ad Adolf Hitler.

Inizialmente i nazisti percepirono il nazionalismo ucraino come una minaccia nonostante le dichiarazioni di adesione al nazismo e, quindi, imprigionarono i dirigenti dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini, ma successivamente li rilasciarono affinché sostenessero e collaborassero con le truppe occupanti naziste.

IL REICHSKOMMISSARIAT UKRAINE E IL COLLABORAZIONISMO UCRAINO NELL’OLOCAUSTO (1941/1944)

I nazisti invece che sostenere i nazionalisti ucraini invasero comunque la regione, istituendo il Reichskommissariat Ukraine, i tedeschi arruolarono 250000 nativi ucraini per il servizio in cinque formazioni separate tra cui i distaccamenti militari nazionalisti (VVN), le Confraternite dei nazionalisti ucraini (DUN), la 14ª Divisione Waffen Grenadier SS Galizien, l’Esercito di liberazione ucraino (UVV) e l’Esercito nazionale ucraino (Ukrainische Nationalarmee, UNA).

Nell’ottobre 1942 fu fondato l’Esercito insurrezionale ucraino (UPA), ala militare dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini più estrema che faceva riferimento a Stepan Bandera (OUN-B), con l’obiettivo di raggiungere l’indipendenza dell’Ucraina e che si schierò al fianco dell’esercito nazista.

Le truppe nazionaliste ucraine collaborarono con i nazisti anche per la realizzazione della soluzione finale, ossia l’Olocausto. Rinforzato dal pregiudizio religioso, l’antisemitismo era diventato violento già nei primi giorni dell’attacco tedesco all’Unione Sovietica e le atrocità contro gli ebrei iniziarono subito. Alcuni ucraini hanno derivato il risentimento nazionalista dalla convinzione che gli ebrei avessero lavorato per i proprietari terrieri polacchi.

Mappa dell’Olocausto nel Reichskommissariat Ukraine di Dennis Nilsson [licenza CC BY 3.0]

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