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NOTIZIE Roberto Castellucci

SARCRACE 2023, CORRERE CONTRO I SARCOMI, Roberto Castellucci

Un grande successo anche quest’anno per l’iniziativa dell’associazione Sarknos presso il Campus Biomedico di Roma

Roberto Castellucci

Abstract: domenica 24 settembre scorso si è svolta la seconda edizione della Sarkrace, gara campestre per la solidarietà. Dopo il successo dell’edizione dello scorso anno, ancor più partecipanti, provenienti da tutta Italia, hanno corso nella Riserva naturale di Decima Malafede per raccogliere fondi per finanziare le attività di Sarknos, Associazione pazienti sarcomi dei tessuti molli, nata nel 2022 e con sede presso la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico.

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Si è tenuta domenica 24 settembre scorso Sarkrace, gara campestre giunta alla seconda edizione ma ormai un must nel panorama romano della solidarietà. Centinaia di persone, provenienti da ogni angolo d’Italia, si sono podisticamente cimentate nella Riserva naturale di Decima Malafede, incorniciata per l’occasione da una splendida giornata di sole. Il motivo? Raccogliere fondi per finanziare le attività di Sarknos, “Associazione pazienti sarcomi dei tessuti molli”, nata nel 2022 e con sede presso la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. Per saperne qualcosa di più, abbiamo rivolto qualche domanda ai partecipanti prima del fatidico “via” della partenza.

Paola Binetti (a sx) e Irene Aprile (a dx)

Paola Binetti, psichiatra e politica, presidente onoraria dell’associazione, molto cortesemente ci parla della sua emozione.

«Provo un’emozione bellissima sia perché sono 30 anni che vedo crescere in questo policlinico dei frutti bellissimi, sia perché ho sperimentato recentemente io stessa, in qualità di malata, la sua efficienza. Sono del parere, però, che il Campus non debba fermarsi qui e che abbia ancora tante strade da percorrere affinché costituisca sempre, anche nel futuro, un punto di riferimento importante per i pazienti. E uno degli obiettivi strategici è proprio creare questa profonda unità tra pazienti, associazioni di pazienti, medici, infermieri, personale della Pubblica amministrazione e politici».

Sergio Valeri (a sx) e Lorenzo Sommella (a dx)

Lorenzo Sommella, Direttore Sanitario del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, svetta tra i partecipanti in perfetta tenuta ginnica: l’occasione è ghiotta per chiedergli quali siano le emozioni che prova questa mattina e, dal suo punto di vista, quali sviluppi possano avere manifestazioni di questo tipo.

«È una sensazione bellissima, alla quale non sono tanto abituato, dal momento che il mio lavoro non prevede il contatto con i pazienti. Lavorando dietro le quinte non posso percepire la gratitudine dei pazienti, cosa che invece avviene qui. E le cure di queste malattie non godono di particolare attenzione sanitaria, perché rare. Diventa quindi necessaria la sollecitazione dal basso affinché si concretizzino i meccanismi necessari per le terapie, come per esempio il riconoscimento dei centri d’eccellenza e quindi la possibilità di poter prescrivere “in esenzione” ai pazienti. Avere delle associazioni che sostengano i pazienti affetti da malattie rare è fondamentale perché le stesse malattie vengano curate nello stesso modo delle malattie frequenti».

Sergio Valeri (a sx) e Irene Aprile (a dx)

A Sergio Valeri, Responsabile Unità Operativa Semplice – Chirurgia dei sarcomi e dei tessuti molli presso la Fondazione Policlinico Universitario Bio campus medico Roma, impegnato in prima persona contro questo tipo di tumori, vice presidente di Sarknos e, soprattutto, vera anima dell’associazione, abbiamo chiesto le novità di questa seconda edizione.

«La vera novità della manifestazione è la presa di coscienza più diffusa nella nostra società della presenza della malattia e della possibilità di cura. I sarcomi sono neoplasie rare e la loro incidenza globale è intorno a 4-5 casi su 100.000 abitanti all’anno, rappresentando l’1% di tutti i tumori maligni dell’adulto, e per questo spesso non sono conosciuti dall’opinione pubblica e, addirittura, vengono talora sottovalutati in ambiente sanitario. Ecco, Sarkrace si prefigge lo scopo di unire le forze, in un virtuoso gioco di squadra, per cementare uno spirito unico tra pazienti, familiari, medici e personale sanitario, persone che, ognuno per i propri motivi, sono entrate in contatto con la particolare e grave malattia».

A corsa finita, intercettiamo la dott.ssa Irene Aprile, Direttore del Dipartimento di Riabilitazione Neuromotoria presso la Fondazione Don Carlo Gnocchi, Responsabile medico del Centro S. Maria della Provvidenza di Roma e membro del Consiglio direttivo di Sarknos. Anche a lei chiediamo delle emozioni…

«Mi emoziono nel rivedere oggi tanti pazienti che hanno fatto riabilitazione da noi impegnarsi nella corsa e mi riempie il cuore vedere il loro sorriso vittorioso per aver combattuto questa malattia».

Filippo Roma

Non poteva mancare, come attento e affezionato testimonial, nonché come gagliardo atleta, Filippo Roma, giornalista d’inchiesta di “Le Iene”, trasmissione che dal 1997 cattura l’audience degli italiani più attenti ai problemi attuali della società. E anche a lui la domanda di rito è quale tipo di emozione caratterizzi la sua presenza a Sarkrace.

«Qui provo una cosa bellissima, l’emozione del volersi bene. Vengo volentieri a questo appuntamento per le energie positive che mi vengono dai partecipanti, a partire dall’anima dell’associazione, Sergio (Valeri, ndr). Per me è ossigeno e non nascondo che queste sensazioni mi arricchiscono spiritualmente» (nel riquadro a fianco l’intervista completa a Filippo Roma).

Nelle fasi concitate ed emozionanti che precedono la partenza, si distingue la presidente di Sarknos, Marina Antonucci, Loredana Caracausi, membro del Consiglio direttivo di Sarknos insieme a Chiara Pagnoni, Stefano Radicioni, Alessandro Cardinale, Massimiliano Corsino e Gerardo Mottola, responsabile ufficio stampa.

L’emozione più grande, però, è osservare gli occhi dei numerosi pazienti che, carichi di felicità, tradiscono un amore immenso verso le persone che li hanno curati o che li stanno ancora curando. Ed è questo il vero valore aggiunto della manifestazione, l’amore che non distingue per età, genere, professione e ideali. E, possibilmente, per lo stato della salute!

 

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