Intervista a Bernhard Scholz, presidente della Fondazione meeting per l’amicizia dei popoli sul ruolo del Meeting nell’attuale contesto di crisi della libertà, della democrazia e della pace
Abstract: In occasione della presentazione dell’edizione 2024 del Meeting di Rimini, Massimiliano Mancini intervista Behrnard Scholz, presidente del Meeting, con il quale aveva già commentato la chiusura della precedente edizione 2023, in occasione della presentazione dell’edizione 2024 sul contesto attuale di grave crisi di libertà, democrazia e di grande conflittualità, con due guerre in atto, e sul ruolo del Meeting come luogo che può contribuire alla pace e alla democrazia, anche in considerazione dell’imminenza del Giubileo.
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Il 15 giugno 2024 all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede e l’Ordine di Malta si è svolta la presentazione dell’edizione 2024 del Meeting per l’amicizia dei popoli, noto anche come Meeting di Rimini, che quest’anno si svolgerà dal 20 al 25 agosto 2024 sempre presso la Fiera di Rimini.
Massimiliano Mancini: «Siamo con il professor Sholz presidente del Meeting per l’Amicizia dei Popoli. L’anno scorso abbiamo commentato in chiusura l’edizione 2023 e rispetto lo scorso anno pare che stia peggiorando il contesto gloibale e soprattutto la libertà di stampa, la democrazia, da quello che vediamo negli ultimi giorni come nel caso dell’attentato a Trump, e soprattutto la libertà in generale e la pace visto che abbiamo due guerre in atto. Ecco il Meeting può essere un luogo che può dare delle risposte anche a queste tematiche?».
Behrnard Scholz: «Io penso che tante debolezze rispetto i temi che lei ha accennato nascono dal fatto che sempre meno le persone fanno esperienza di dialogo e di libertà e vorrei dire con grande umiltà, perché non è mio merito, che di fatto il Meeting è un luogo dove questo è possibile: si parla con rispetto reciproco, si affrontano temi anche controversi e poi si capisce bene che la libertà è un bene per tutti. Più quest’esperienza è forte e più si radica anche nel tessuto democratico perché la democrazia va rinnovata ogni giorno, il protagonismo della democrazia va vissuto da ognuno ogni giorno altrimenti si perde. Il Meeting è un luogo dove, in qualche modo, questo viene rinnovato viene rimesso di fronte alla nazione, anche attraverso il lavoro dei media, all’Europa e in alcuni casi anche in paesi lontani. Se non si fa esperienza di ciò ognuno tende a diventare sempre più indifferente e sempre più rassegnato rispetto i problemi che invece si devono affrontare.
Massimiliano Mancini: «Questo Meeting si aprirà anche nell’imminenza del Giubileo del 2025, questa concomitanza lo metterà in ombra oppure lo renderà ancor più protagonista?».
Behrnard Scholz: «Noi siamo e vogliamo essere protagonisti anche per il Giubileo, perché è un momento importante per la Chiesa e per il mondo. Il Giubileo ha sempre avuto un’incidenza sociale e, in un certo modo, anche politica. In questo Meeting ci sarà anche una mostra sulla storia del Giubileo e un incontro sul Giubileo stesso.».
Behrnard Scholz: nato in Germania nel 1957, laureato in scienze politiche all’università di Münster e storia moderna all’università di Freiburg, è il presidente del Meeting di Rimini dal 2020, in precedenza è stato presidente della Compagnia delle Opere.
Consulente di direzione, con una particolare attenzione per la formazione manageriale nelle imprese e nelle opere sociali. Lavora come giornalista professionista e cura l’ufficio stampa dell’arcidiocesi di Freiburg in Brisgovia. Al contempo approfondisce temi legati alle pubbliche relazioni, alla comunicazione e alla cultura organizzativa. Dalla fine degli anni Novanta si dedica alla consulenza e alla formazione manageriale per grandi aziende e sviluppa interventi formativi per le piccole e medie imprese dai quali è nata la Scuola d’Impresa che nel 2015 confluisce nella Cdo Academy. È stato presidente della Compagnia delle Opere dal 2008 fino al gennaio del 2020. Già membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione Meeting dal 2008, ha moderato, nelle diverse edizioni, numerosi incontri sull’economia, sul welfare e sull’innovazione tecnologica approfondendone le basi e le implicazioni culturali, sociali e antropologiche.
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