Nel cuore della provincia di Padova un territorio che è modello di biodiversità
Abstract: L’inserimento delle 81 colline vulcaniche del Parco Regionale dei Colli Euganei nella lista delle riserve MAB Unesco è un traguardo importante per il territorio ma anche un punto di partenza. De “I Prossimi Colli Euganei” sì è parlato lo scorso 6 ottobre nel corso del (Re)Generation Festival, evento multidisciplinare di Terme e Colli Marketing e dei Comuni di Abano Terme e di Montegrotto Terme.
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NEL PARCO DEI COLLI EUGANEI
Il cuore dell’evento (www.regenerationfestival.it) è stato il Castello del Catajo, iconico e monumentale edificio, ricco di storia, fascino e leggende, la cui costruzione risale al XVI secolo ad opera della famiglia Obizzi[1]. Il Castello si trova nel Comune di Battaglia Terme, uno dei 15 Comuni che si collocano all’interno del Parco, che copre una superficie di circa 18.694 ettari, caratterizzata da rilievi di origine vulcanica originatisi quasi 35 milioni di anni fa. Il Monte Venda, con i suoi 601 metri, è il più alto della formazione. La gestione del Parco è affidata all’Ente Parco Colli Euganei, Ente strumentale della Regione Veneto www.parcocollieuganei.com.
Nel salone principale del Castello, affrescato da Giovanni Battista Zelotti[2] si è svolto lo scorso 6 ottobre il Pop Talk “I prossimi Colli Euganei”, momento di incontro e di confronto sul futuro dei Colli Euganei e del suo bacino termale, alla luce del recente ingresso tra le Riserve della Biosfera MAB Unesco. Il Programma MAB (“Man and the Biosphere”) è un programma scientifico intergovernativo, avviato nel 1971 dall’Unesco. L’ obiettivo era ed è quello di promuovere un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente su base scientifica. Una riserva della Biosfera riconosciuta dall’Unesco deve necessariamente assolvere a tre funzioni, tramite le quali raggiungere gli obiettivi del programma. Esse sono la funzione della conservazione, la funzione dello sviluppo sostenibile e la funzione del supporto alla conoscenza. L’importante ammissione dei Colli Euganei nella rete mondiale delle biosfere è avvenuta ufficialmente per acclamazione lo scorso 5 luglio in Marocco ad Agadir, durante i lavori della 36° sessione del Comitato Coordinatore MAB Unesco, alla presenza di Cristiano Corazzari, Assessore della Regione Veneto al Territorio, Cultura, Sicurezza, Flussi Migratori, Caccia e Pesca e di Alessandro Frizzarin, Presidente dell’Ente Parco Regionale dei Colli Euganei, che ha coordinato e gestito il percorso di candidatura a Riserva della Biosfera MAB Unesco. Tale riconoscimento implica per i vari soggetti coinvolti l’assunzione di un ruolo essenziale nel preservare la biodiversità, nel migliorare le condizioni di vita delle popolazioni, nel promuovere lo sviluppo sostenibile.
L’ENTE GESTORE
Tra i rappresentanti istituzionali intervenuti al panel, Alessandro Frizzarin, alla guida della rinnovata governance dell’Ente Parco Regionale dei Colli Euganei, ha ricordato che i Colli Euganei sono stati il primo Parco regionale ad essere istituito nel lontano 1989 con lo scopo di preservare un territorio e un paesaggio unici al mondo, caratterizzati da una biodiversità che racchiude 1800 specie vegetali.
L’ente è soggetto gestore del progetto europeo “Rete Natura 2000” per la salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali della flora e della fauna. Il Presidente Frizzarin ha ricordato come, accanto alle bellezze paesaggistiche e naturalistiche, siano elementi da tutelare anche il patrimonio storico, artistico e culturale che caratterizzano il territorio. Ville, castelli, giardini, chiese, siti ricchi di testimonianze storiche che vanno dal paleolitico all’età romana, dal medioevo a rinascimento. La bellezza di questi luoghi è stata fonte di ispirazione per artisti, scrittori, poeti: ricordiamo fra tutti Francesco Petrarca, che ad Arquà Petrarca ebbe la sua ultima e amatissima dimora e Antonio Fogazzaro, che ambientò una parte del suo romanzo “Piccolo Mondo Moderno” nei luoghi dell’Abbazia di Praglia.
Il territorio del Parco è un luogo ricco ma allo stesso tempo fragile, fortemente antropizzato, caratterizzato da un importante sviluppo socioeconomico: da sempre si coltivano la vite e l’ulivo, da cui si ricavano prodotti noti per la loro eccellenza[3]. L’area euganea inoltre è tra le più rinomate per la presenza di risorse termali che costituiscono un’importante attrazione turistica a livello internazionale. Il bacino termale dei Colli Euganei include i Comuni di Abano terme, Arquà Petrarca, Baone, Battaglia Terme, Due Carrare, Galzignano Terme, Monselice, Montegrotto Terme, Teolo e Torreglia, per un’estensione di circa 23 Km².
La sfida da affrontare, grazie anche alla rete di cooperazione e condivisione internazionale del progetto MAB Unesco, è dunque quella di coniugare lo sviluppo del territorio, nelle sue molteplici declinazioni, con le esigenze di salvaguardia ambientale di questi luoghi. Il Presidente Frizzarin ha ricordato che Il Parco Regionale dei Colli Euganei ha aderito al progetto della “CETS-Carta Europea del turismo sostenibile”, un metodo di governance partecipata per promuovere il turismo sostenibile e sfruttare le attività delle aree protette in ambito turistico per favorire, attraverso una maggiore integrazione e collaborazione con tutti i soggetti interessati, compresi gli operatori turistici locali, l’elaborazione di offerte turistiche che facciano scoprire le ricchezze del territorio in maniera compatibile con la biodiversità delle aree protette.
COSA HANNO DETTO
Riccardo Mortandello, Sindaco del Comune di Montegrotto Terme ha evidenziato come il (Re)Generation Festival abbia coinvolto una platea ampia per rivendicare ciò che da un punto vista ancestrale caratterizza la destinazione turistica del territorio: l’acqua termale e il fango termale e come sia necessario partire da questi elementi, che nelle epoche storiche hanno vissuto momenti importanti e momenti di decrescita, come ad esempio nell’epoca medioevale. Oggi si è in una fase in cui il mercato globale turistico è cambiato in maniera repentina, in cui anche l’offerta turistica deve rigenerarsi. Ecco allora che l’abbinamento Terme – Colli Euganei può aiutare a dare tutto quel ventaglio di offerte turistiche che oggi il nuovo turista chiede, che non è più come nel passato limitarsi alla cura ma è vivere anche l’aspetto esperienziale e tutto ciò che di magnifico offre il territorio dei Colli Euganei.
Per Federico Barbierato, Sindaco del Comune di Abano Terme, è sicuramente indiscusso che il territorio ha dei contenuti che possono renderlo unico: le acque termali, i luoghi, i colli. C’è forse una sfida da affrontare che è un po’ diversa, ovvero la promozione innovativa del territorio. Bisogna ragionare sul fatto che forse oggi il turista ha già cominciato a chiedere all’intelligenza artificiale di fare il programma del viaggio. Se si è consapevoli di questo anche un’organizzazione del territorio che abbia dinamiche nuove non solo di programmazione ma anche di gestione dei flussi può rappresentare quello che è la distribuzione del contenuto. Il territorio termale aponense è in forte ripresa dopo la pandemia, con una presenza di turisti che sfiora i due milioni di presenze all’anno, costituite per oltre il 60% da turisti italiani e un buon 38% da turisti stranieri.
Vincenzo Gottardo, Consigliere della Provincia di Padova con delega al Trasporto pubblico locale, al Turismo, alla Cultura, Urp e Relazioni esterne Ente, Agricoltura ha posto l’accento sulla necessità di fare sistema in vista di un ulteriore slancio dato dal riconoscimento di Riserva MAB Unesco. Invero ad essere interessato è il territorio dei Colli in modo diretto e di conseguenza anche l’area termale e la Città di Padova, che, ricordiamo, è Urbs Picta(4), e i relativi comparti economici. A tal proposito ha evidenziato come sia importante anche predisporre una rete di collegamenti tra più parti del territorio, che consenta ai turisti di spostarsi e raggiungere i vari luoghi da visitare. È necessario dunque un coordinamento fra Enti e le espressioni che operano nei Colli Euganei, volta alla valorizzazione del territorio e al perseguimento degli obiettivi quale Riserva della Biosfera.
Stefan Marchioro, funzionario della Direzione Turismo della Regione Veneto, si è soffermato sulla necessità di un approccio nella gestione del turismo che coinvolga attori pubblici e privati, anche nella fase di programmazione, attraverso piattaforme dedicate nelle quali vengano scambiate informazioni,
Ricordiamo che in Veneto, è attivo l’Osservatorio del Turismo Regionale Federato, un sistema condiviso di informazioni e di monitoraggio, regolato da un preciso sistema di governance, che consente di approfondire la conoscenza di fenomeni turistici sulla base dell’analisi di dati e informazioni attendibili e selezionate. Si tratta di un sistema federato, perché è basato su una rete di soggetti fornitori e fruitori di dati, che vede coinvolti la Regione Veneto e i molteplici soggetti operanti sui vari territori (Unioncamere, Ogd Terme e Colli Euganei Unioncamere, Federalberghi Veneto, Confartigianato Veneto, C.n.a. Veneto) www.osservatorioturismoveneto.it.
La parola chiave per vincere la sfida innovativa e sostenibile di questo territorio, che ha saputo costruire nel tempo una prospettiva economica turistica ma anche cogliere le opportunità connesse ai temi sanitari, riabilitativi, alla cura e al benessere, è dunque fare rete.
NOTE
[1] Il Castello del Catajo deve la sua costruzione alla famiglia degli Obizzi, originaria della Borgogna (Francia) giunta in Italia al seguito dell’imperatore Arrigo II nel 1007. In un periodo di Pace Pio Enea I degli Obizzi, attratto dalla bellezza dei Colli Euganei, decise di costruire un palazzo adeguato alla gloria della famiglia, ampliando la precedente casa materna. Esso fu ideato dallo stesso Pio Enea avvalendosi dell’aiuto dell’architetto Andrea Da Valle e sta a metà tra il castello militare e la villa principesca, La parte più imponente detta Castel Vecchio fu costruita in soli tre anni fra il 1570 e il 1573, e fu soggetto a diversi ampliamenti.
[2] Nel 1571 Pio enea chiamò Giovanni Battista Zelotti, discepolo di Paolo Veronese, ad affrescare le pareti interne con le gesta della sua famiglia, dando vita ad uno spettacolare ciclo di affreschi.
[3] Uno dei prodotti più rinomati dei Colli Euganei è sicuramente l’olio extravergine DOP. Il vino rappresenta la principale produzione agroalimentare dei Colli euganei. Il vino prodotto nei Colli Euganei può appartenere a diverse denominazioni di qualità previste dalla normativa nazionale e comunitaria, ma le principali che hanno un forte legame con il territorio sono la D.O.C. “Colli Euganei” e la D.O.C.G. “Colli Euganei Fior d’Arancio o Fior d’Arancio Colli Euganei”.
[4] Il sito, noto come Padova Urbs Picta, comprende un ciclo di affreschi del XIV secolo inserito dall’Unesco nel Patrimonio dell’Umanità il 24 luglio 2021, tra cui gli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni.
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