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AUMENTI DEI COSTI DI NOTIFICA DELLE SANZIONI DAL 27 GIUGNO 2022 Domenico Carola

L’aumento dei costi del carburante incide anche sui costi postali penalizzando ulteriormente i cittadini che ricevono sanzioni, ma perché non si utilizza ancora la notifica PEC o con l’app IO?

Abstract: una recente delibera dell’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), tenuto conto delle richieste di Poste Italiane che ha evidenziato come l’aumento dei costi del carburante abbia ridotto i margini operativi, ha disposto che dal prosismo 27 giugno i costi del sistema di notificazione postale delle sanzioni amministrative passeranno dagli attuali €.9,50 a €.10,15. Questi aumenti si aggiungono al costo di gestione del servizio, ceduto nella quasi totalità dei casi ad aziende private a un costo sino a 15€ per invio, con un ulteriore aggravio sui costi dei cittadini già gravati dall’alta inflazione. Eppure basterebbe notificare a mezzo PEC o AppIO e dotarsi di palmari per il sanizonamento che eliminerebbero la necessità di regalare ai privati costi enormi per il data entry delle sanzioni.

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di Domenico Carola

 

Novità poco piacevole sui costi di notifica multe: a partire dal 27 giugno 2022, nel rispetto dei limiti e delle prescrizioni disposte dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con la Delibera 171/22/CONS del 6 giugno 2022, aumentano le spese postali del 7%.

Da lunedì 27 giugno 2022 c’è un motivo in più per non infrangere il Codice della strada: un aumento del 7% dei costi postali per le raccomandate con cui si notificano le sanzioni amministrative, che passeranno pertanto dagli attuali €.9,50 a €.10,15.

Lo ha stabilito una recente delibera dell’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), che deriva da una analisi successiva all’acquisizione di Nexive da parte di Poste Italiane, “in considerazione del rilevante aumento dei costi delle materie prime e del carburante, che si riflette in particolar modo sui settori come quello postale”.

Notifica multe: importi più pesanti del dovuto con le spese postali e i costi procedurali

Nella tabella allegata alla delibera del Garante si dispone l’aumento a €.10,15 del prezzo delle raccomandate finalizzate alle notifiche di atti giudiziari, categoria che include anche le multe stradali.

L’incremento sembra irrisorio (si tratta di 65 centesimi di euro), tuttavia si aggiunge ai costi procedurali, che vanno da un minimo di 2,50 a un massimo di addirittura 15 euro a seconda del Comune sanzionatore, facendo inevitabilmente schizzare verso l’alto l’importo di un qualsiasi verbale.

E così per un banale divieto di sosta notificato a casa, infrazione che sarebbe comunque meglio non commettere mai, oltre ai 42 euro della sanzione occorre calcolare i 10,15 euro di spese postali e i già citati costi procedurali di varia entità, per un totale che potenzialmente può superare 65 euro.

Costi notifica multe: alcune proposte per calmierare le spese

Fermo restando che è indiscutibile l’obbligo del rispetto delle regole della circolazione stradale, ma ora occorrerebbe mettere un freno agli aumenti delle tariffe postali e delle spese procedurali per le sanzioni al Codice della strada che portano a pagamenti troppo esosi per delle infrazioni minori, come appunto il “divieto di sosta”.

Sarebbe auspicabile un intervento urgente del Governo su tre fronti:

  • sospensione della delibera AGCOM e blocco delle tariffe postali per un biennio, così da non penalizzare i cittadini in un momento economico molto complicato;
  • introdurre una norma che imponga costi procedurali standard per tutti i Comuni, allo scopo di evitare aumenti ingiustificati in base alla zona;
  • valutare fin da subito il blocco dell’aumento biennale delle sanzioni stradali che dovrebbe scattare il 1° gennaio 2023. E visto che per legge l’aumento segue l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, che l’Istat ha calcolato nei giorni scorsi al +8,1%, se fosse confermato come tale anche a fine anno, ma potrebbe addirittura aumentare, una violazione per divieto di sosta passerebbe da 42 a 45 euro.

Ovviamente il problema delle spese di notifica non si porrebbe nemmeno se l’invio del verbale fosse effettuato in forma digitale, ad esempio con PEC o mediante app, come del resto già accade ma solo sporadicamente.

A questo proposito sarebbe il caso di invitare le amministrazioni comunali ad adottare le nuove tecnologie per i preavvisi digitali attraverso l’app IO, come già fanno a Verona e a Genova, dove vengono inviate le comunicazioni ai contravventori di verbali prodotti dalle telecamere per accessi abusivi alle ZTL e alle corsie bus, oltre che per il superamento dei limiti di velocità, senza costi aggiuntivi e con la possibilità di pagare con lo sconto del 30% entro 5 giorni dalla comunicazione.

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