Nel maxi blitz atteso da tutti, soprattutto dai criminali, il Governo fa ammuina sbeffeggiato dalla camorra
Abstract: A Caivano, dopo gli annunci del Governo su un rapido intervento per debellare la criminalità, è andata in scena una sceneggiata. Il blitz che è seguito alla visita e agli annunci della presidente del Consiglio dei Ministri, inviatata da don Patriciello, era atteso da tutti e soprattutto dai criminali, come testimonia il risibile risultato. L’intervento ha preceduto di qualche giorno il decreto-legge che inasprisce il sistema penale intramurario per i minori. Il contrasto alle mafie richiede il controllo costante da parte dello Stato con personale presente quotidianamente per impedire i traffici nella piazza di spaccio più grande d’Europa e per liberare i palazzi occupati abusivamente dai protetti della camorra. Le ostentazioni demagogiche umiliano ulteriormente le vittime e rafforzano il potere mafioso e l’esclusione della stampa non amica dall’operazione, è un segnale ancor più brutto per la sicurezza e la democrazia dello Stato.
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Facite ammuina
L’espressione napoletana “facite ammuina” esprime l’agitarsi confuso per simulare finta operosità che non cambia nulla.
La stessa cosa si può dire oggi del blitz di Caivano, annunciato pubblicamente a reti unificate, al punto da essere atteso da tutti anche dai criminali, scoprendo all’improvviso, come nella poesia Il tuono del Pascoli, una situazione criminale, che è nota a tutti da sempre, e quindi si è celebrata la liturgia dell’inefficienza dello Stato trasformata in farsa, poiché l’operazione ha portato modestissimi risultati, dimostrando che era attesa ed è stata gestita perfettamente dalle cosche.
Così si è paventata la forca per i criminali, per accontentare il popolo, ma si è realizzata una triste festa per i clan, che non ha cambiato nulla anzi ha rafforzato il controllo camorristico del territorio e l’economia criminale dei clan.
Tanto tuonò che piovve
Dopo la passerella della premier, che ha dispensato abbracci e parole accorate, addolorata e indignata, come se il grande mercato della droga di Caivano fosse stato appena scoperto e non sia ogni giorno sotto gli occhi di tutti, come se nessuno sapesse che interi palazzi popolari, pagati da tutti noi, sono interamente occupati da abusivi e assegnati dalla camorra.
La premier era stata invitata da don Maurizio Patriciello, dopo la notizia delle denunce di due ragazzine, cugine, di 10 e 12 anni, che hanno raccontato ai carabinieri e ai familiari di aver subito stupri di gruppo in diverse occasioni. Non il primo caso che aveva raccontato il mostruoso mix tra violenza, promiscuità, mentalità criminale e omertà che caratterizzano il Parco abitato da circa seimila persone in un comune di quasi 40mila.
“Questo territorio sarà radicalmente bonificato e vedrete presto i frutti di questa visita sul territorio, in termini di controllo”, aveva detto la premier.
Infatti, dopo una settimana, all’alba del 5 settembre 2023 al Parco Verde è scattata una maxi operazione delle forze dell’ordine che hanno impiegato 400 operatori di polizia tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale che ha prodotto risultati piuttosto modesti se non ridicoli. Dopo qualche giorno è seguito il decreto-legge che inasprisce il sistema penale intramurario per i minori.
VIDEO RAI-MINISTERO DELL’INTERNO, Licenza attribuzione di Creative Commons
I piccoli risultati comparati con il grande dispiegamento di forze
I 400 uomini impiegati con ampio dispiegamento di mezzi hanno prodotto risultati modestissimi nonostante i grandi toni trionfalistici:
ARRESTI: nessuno.
SEQUESTRI
- denaro: 44.000€ con una media di 110€ circa per operatore impiegato;
- stupefacenti: 0,851 kg. (408 grammi di hashish, 375 grammi di marijuana, 28 grammi di cocaina) con una media di 2,1 grammi circa per operatore impiegato;
- armi ed esplosivi: 2 bombe carta, cartucce e munizioni di vario calibro, 3 armi bianche una pistola finta;
- veicoli: 10 (9 senza assicurazione e uno rubato) con una media di 1 veicolo ogni 40 operatori impiegati;
- immobili: 1 vuoto.
CONTROLLI
- persone: 141 identificate, pari a 1 ogni 2,84 operatori impiegati;
- veicoli: 110 identificate, pari a 1 ogni 3,63 operatori impiegati.
SANZIONI AMMINISTRATIVE
elevate 11 violazioni del Codice della Strada, ritirate 7 patenti di guida e 4 veicoli sono stati sospesi dalla circolazione.
Una sceneggiata televisiva per i giornalisti amici
Al blitz sono stati ammessi, anzi invitati preventivamente, solo alcuni giornalisti selezionati mentre sono a tutti gli altri è stato impedito di effettuare riprese e raccogliere informazioni durante l’intervento delle forze dell’ordine al Parco Verde di Caivano e hanno dovuto accontentarsi di un comunicato stampa delle forze dell’ordine.
Critiche da parte dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e dai sindacati di categoria, che hanno stigatizzato l’esclusione della gran parte delle testate, un fatto gravissimo che non solo squalifica l’atteggiamento del Governo verso la libertà d’informazione, che costituisce il fondamento di ogni democrazia, ma dimostra come ci si aspettasse sin dall’inizio che i risultati sarebbero stati insignificanti, proprio perché era un’operazione mediatica e quindi doveva essere descritta solo dai giornalisti amici.
I comunicati di condanna:
ODG-ORDINE DEI GIORNALISTI DELLA CAMPANIA
FNSI-FEDERAZIONE NAZIONALE STAMPA ITALIANA
SUGC-SINDACATO UNITARIO GIORNALISTI CAMPANIA
FIGEC-FEDERAZIONE ITALIANA GIORNALISMO EDITORIA COMUNICAZIONE
Cosa servirebbe davvero
Sul piano criminologico la criminalità organizzata mostra la propria forza sul piano strategico controllando interi quartieri o intere città in ogni aspetto per assicurarsi la connivenza e l’omertà degli abitanti. Quindi il contrasto in queste situazioni si ottiene con una risposta organizzata e una presenza costante da parte dello Stato e attraverso le forze di polizia.
Questo genere di iniziativa in relatà rafforzano l’immagine delle organizzazioni criminali, che dimostrano alla popolazione che sono in grado non solo di resistere ma addirittura di gestire i controlli delle forze dell’ordine, facendo trovare pochi spicci in contanti, 44.000€ meno dell’incasso giornaliero di un pusher, quantitativi irrisori di sostanza stupefacente nel mercato a cielo aperto più grande d’europa, addirittura meno di un chilogrammo, e un laboratorio di confezionamento della droga abbandonato, segno canzonatorio che le forze di polizia erano attese!
Un’azione vera di contrasto quindi avrebbe bosogno di interventi come i vespri siciliani, con una presenza straordinaria di forze di polizia, posti di blocco, azioni giornaliere di contrasto alle fonti di introito dell’economia criminale. Se si impedisce il mecato della droga, sotto gli occhi di tutti, mancheranno i soldi per pagare i soldati della camorra, per offrire lavoro ai disoccupati, se si sgomberano ordinariamente tutti gli immobili occupati abusivamente si dimostra che lo Stato e non la camorra governano il territorio.
Serve un’azione forte e costante, non le sceneggiate demagogiche che umiliano ulteriormente le vittime e rafforzano i criminali.
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