Intervista al sindaco Gianfranco Valiante e al comandante Francesco Tolino
Abstract: La sostenibilità, la cura dell’ambiente e del verde rendono una città sicuramente più bella e vivibile ma la rendono anche più ricca e sicura? L’intervista al sindaco e al comandante della città di Baronissi, città d’eccellenza nell’interland del capoluogo Salerno, vuole approfondire le politiche ambientali dell’amministrazione e compararle con i risultati conseguiti.
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L’intervista
Massimiliano Mancini, direttore responsabile di Ethica Societas, rivista di scienze umane e sociali.
Gianfranco Valiante, (1955), abilitato avvocato, dirigente di Poste Italiane. Nel 2001 è stato eletto consigliere e quindi è stato nominato assessore alla Sicurezza, rieletto consigliere nel 2006, nel 2007 è stato nominato assessore alla mobilità, nel 2008 è stato eletto consigliere regionale della Campania, confermato nel 2010 e quindi eletto presidente della Commissione d’inchiesta “Anticamorra” e componente della commissione sanità. A giugno 2014 è stato eletto sindaco di Baronissi riconfermato nel maggio 2019. È presidente del CDA del Consorzio Sociale “Valle dell’ Irno”, componente del consiglio direttivo Anci Campania.
Massimiliano Mancini: «Sindaco, la prima domanda: oggi le amministrazioni locali -e non solo- si pongono il problema della sostenibilità ambientale delle città e delle politiche del verde, Baronissi invece di parlarne già 25 anni fa lo ha realizzato. È così?»
Gianfranco Valiante: «Si è avuta l’intuizione, alcuni anni or sono, ma oramai quasi 20, di dare priorità all’ambiente. L’ambiente è vita, l’ambiente significa garantire certi standard qualitativi di vita. Credo che l’amministrazione comunale, un sindaco, un amministratore locale debba perseguire questo fine: la qualità della vita dei cittadini e i servizi che riescano a contribuire a una vita migliore e l’ambiente è tutto questo, è elemento di primarietà sicuramente.
Tutto questo credo che questo sia anche una necessità, siamo una città piccola, anzi media di 17.000 abitanti, ospitiamo la facoltà di medicina dell’Università di Salerno e siamo a 7 km dal capoluogo.
La possibilità di renderci attrattivi, di essere la città che ospita, aperta, dinamica, che si evolve ci viene dato essenzialmente e prioritariamente da una ricettività dell’ambiente della città, che significa innanzitutto pulizia, manutenzione, rispetto dei parchi e dei giardini. Abbiamo tanti parchi giochi per bambini, abbiamo parchi giochi per gli animali, per i cani in particolare, abbiamo abbiamo strutture sportive e polifunzionali, palestre outdoor.
Insomma credo che non ci sia difficoltà ad ammettere che davvero i cittadini che vogliono utilizzare il tempo libero possono ben farlo in questa città».
Massimiliano Mancini: «Molti di questi traguardi, però, sono un vantaggio che viene dal passato, immagino ad esempio ai tre straordinari parchi, peraltro interconnessi tra di loro, ma l’amministrazione continua a perseguire una politica di ampliamento?»
Gianfranco Valiante: «Allora la mia amministrazione, per partire da un dato, ha aumentato dal 70% all’87% la percentuale di raccolta differenziata. Abbiamo un centro di raccolta materiali qui in città presso il quale si servono -ed è un numero progressivamente aumentato negli anni- circa il 57%/58% dei cittadini che vanno a conferire materiali, anche perché ci sono delle gratifiche, ci sono dei bonus, degli incentivi. Abbiamo aumentato a dismisura in questi anni di nostra nostra consiliatura -ora siamo alla seconda- i parchi giochi e sono tutti perfettamente agibili -abbiamo una cura maniacale di questi punti- abbiamo aumentato le strutture all’aria aperta, sportive per i giovani e per gli anziani. Abbiamo creato strutture e occasioni di qualità di vita nella consapevolezza che l’ambiente è il tema prioritario, perché è vita».
Massimiliano Mancini: «Ecco le vorrei fare un’altra domanda: ma lei crede che l’ambiente e le politiche ambientali che ne conseguono, anche a livello locale, sia una scelta che caratterizza soprattutto una parte politica oppure una scelta di tutti, una scelta trasversale o semplicemente una scelta del buon senso?»
Gianfranco Valiante: «Intanto credo che sia una scelta che debba essere una scelta necessaria e chi fa politica o chi fa amministrazione locale non può prescindere da un impegno serio, concreto, vero, duraturo, permanente e finalizzato.
Poi devo dire che la mia amministrazione è evergreen che da sempre si è dedicata e si dedica a questo tema, ma devo dire, per onestà intellettuale, che c’é una condizione culturale che va decisamente in questa direzione e su questo percorso. Questa è una città nata così, che ha maturato questa consapevolezza ambientale e che, però, non si ferma, non si bea del risultato raggiunto ma cerca sempre di alzare l’asticella su un tema che è sicuramente fondamentale ed è vitale. Ciò che purtroppo nel mondo non accade o, perlomeno, non n tutto il mondo.».
Francesco Tolino (1973), abilitato avvocato, ha svolto servizio di leva ed è stato trattenuto nella Polizia di Stato, dal 2001 è stato assunto come istruttore direttivo al Comune di Marano (NA), quindi a fine dello stesso anno come funzionario del Comune di Baronissi (SA), dove è diventato responsabile SUAP, AA.GG., avvocatura, dal 2017 è comandante della Polizia Municipale, servizio associato Baronissi e Fisciano (SA). È docente della Scuola regionale della polizia locale della Campania e membri di commissioni di concorso.
Massimiliano Mancini: «Questa città ha investito molto sull’ambiente, sulla vivibilità, sulla qualità della vita. Tutto ciò influenza anche la sicurezza della città, vige il principio anche nella sicurezza urbana del kalós kaí agathós greco?»
Francesco Tolino: «Sicuramente. Baronissi è una cittadina che è andata sviluppandosi secondo un ordine urbanistico precostituito, quindi è frutto di una programmazione e di una pianificazione che è andata attuandosi nel corso degli anni. È un a città che ha una elevata qualità della vita, un’elevata qualità dei servizi, anche per la presenza di grandi strutture come l’Università con la facoltà di medicina, di grandi attrattori commerciali come Ikea ed è una città per la quale si è speso molto per costruzione di spazi vivibili. Avere tanti parchi, quattro giganteschi interconnessi, implica che l’attività di polizia deve indirizzarsi soprattutto su quegli spazi e sulle persone che li frequentano, in questo modo i cittadini hanno una percezione di sicurezza diffusa che tenga conto delle esigenze specifiche del territorio. In questo modo i cittadinio si abituano a un’idea di bello, che è anche idea di legalità, dalla quale non tornano indietro. Per questo avvertono fastidio anche per piccole cose, dal cestino fuori posto all’efficienza della raccolta differenziata, contrastando, a maggior ragione, qualsiasi escalation criminale. Si realizza così, al contrario, la teoria delle finestre rotte [teoria criminologica della scuola di Chicago n.d.r.], perché quando si vede la casa ben tenuta tutti contibuiscono al suo mantenimento in efficienza, così si realizza un’idea di città nella quale tutti si sentono cittadini e gli stessi contribuiscono a mantenerla pulita, ordinata e legale».
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