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PARENZO CONTESTATO ALLA SAPIENZA [CON VIDEO], Francesco Mancini

Roma, Università La Sapienza, 8 marzo 2024: cronaca di un assalto contro un giornalista italiano di religione ebraica a un convegno sul ricambio generazionale

Francesco Mancini

Abstract: Il giornalista David Parenzo, intervenuto l’8 marzo a un dibattito sul ricambio generazionale organizzato all’Università La Sapienza è stato attaccato da collettivi di estrema sinistra, che inneggiando alla Palestina gli hanno contestato non aspetti politici, dato che in quel contesto non si parlava del conflitto israelo-palestinese, ma razzisticamente il suo essere ebreo.

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L’antefatto

Venerdi 8 marzo 2024, dalle ore 14.30, presso l’Aula T1 di Sapienza Università di Roma, si è tenuto il Fuori Campus “Ricambio generazionale: pronti, partenza, via?“, organizzato da Le Contemporanee, Media Civico che che si pone come obiettivo il “mettere in connessione donne, uomini, istituzioni, aziende, per dare voce ai talenti, favorire il dialogo nelle diversità, offrire approfondimenti e paper esclusivi, attraverso incontri pubblici, canali social e una innovativa piattaforma digitale”, con la partecipazione degli studenti di Azione Universitaria, l’organizzazione universitaria di Fratelli d’Italia. Il dibattito era inserito nell’ambito del “Campus di formazione Obiettivo 5” sulla parità di genere, organizzato insieme al Corriere della Sera e La27ora.

Il fatto che questo evento sia promosso anche da un’associazione studentesca di destra non implica che sia una manifestazione politica, soprattutto se si parla di temi sociologici nel giorno della festa della donna, in ogni caso, ho imparato nella mia vita ad ascoltare l’opinione di tutti, quindi anche dei giornalisti del primo quotidiano italiano per diffusione e numero di lettori, qual’é la storica testata del Corriere della Sera, a maggior ragione se l’incontro si tiene in un’ateneo come La Sapienza Università di Roma, che è tra i più antichi al mondo oltre che il più grande d’Europa, peraltro dove studio.

L’assalto organizzato

Tra gli ospiti c’era anche David Parenzo, giornalista, saggista, conduttore radiofonico e televisivo sui principali media nazionali, che seguo, tra l’altro, nella sua trasmissione La Zanzara, trasmesso da Radio 24 e condotto assieme al giornalista Giuseppe Cruciani. È di pubblico dominio il fatto che sia di religione ebraica e questo, forse, per alcuni è ancora oggi uno stigma, ma colpisce che ciò lo sia per soggetti che si proclamano di sinistra, anzi di estrema sinistra.

Poco prima dell’inizio del dibattito, un gruppo composto da attivisti dei collettivi Osa e Cambiare rotta (che si definisce “organizzazione giovanile comunista” e sui social celebra la morte della terrorista Balbara Balzerani come un’eroina) si raduna negli spazi universitari fuori dal locale.

Poco dopo l’avvio della discussione la protesta si è fatta veemente, non solo da parte dei manifestati fuori dall’aula, che hanno iniziato a gridare e a colpire le vetrate e le porte della sala dove era iniziato il dibattito, ma anche da altri elementi presenti all’interno che erano inizialmente composti e mescolati tra il numeroso pubblico in sala e che, all’improvviso, in un’azione organizzata, hanno tirato fuori bandiere palestinesi urlando, tentando di forzare le porte dell’aula e creando scompiglio per impedire lo svolgimento del dibattito.

La contestazione non è stata politica ma razziale

In quello scompiglio assurdo, che ha creato allarme e timore in tutti i presenti, la contestazione non era affatto politica, anche perché il contesto non aveva nessun collegamento con la guerra israelo-palestinese, ma esclusivamente razzista.

Come si può ascoltare nel video che ho ripreso con il cellulare da una posizione defilata al riparo dai disordini, l’attacco non è rivolto al Governo israeliano, ma personalmente a Parenzo, giornalista italiano di religione ebraica accusato, appunto, di essere “sionista e quindi di sostenere il genocidio a Gaza” oltre che “razzista e fascista”. Lo stesso giornalista riporta un video della situazione sulla sua pagina Instagram: “Non posso parlare, perché c’è un gruppo di collettivi che non mi vogliono far parlare, dicono ‘un sionista non può parlare'”.

Una protesta paradossale, difficile da credere se non fosse testimoniata da filmati incontrovertibili. Degli squadristi che definiscono fascista un giornalista al quale tolgono la parola, che accusano un ebreo di razzismo e che inneggiano alla democrazia assaltando un convegno civile. “Palestina libera. Un sionista non può parlare, Parenzo fascista” sono le frasi urlate da più contestatori. “Siamo bloccati dentro un’aula e non possiamo uscire, W la democrazia” è l’aggiornamento via Instagram di Parenzo.

L’epilogo

Nonostante la situazione sia stata riportata e mantenuta sotto controllo grazie all’intervento delle forze dell’ordine, vi è stata grande difficoltà nel riuscire a portare avanti l’incontro, a causa soprattutto del baccano causato dai contestatori esterni, durato fino alla fine del dibattito, oltre che dei numerosi danni riportati alla struttura.

Va sottolineata la grande disponibilità di Parenzo a cercare il dialogo più volte con i contestatori, invitandoli a prendere parola al microfono, richiesta però caduta continuamente nel vuoto, soprattutto su un tema completamente fuori luogo da quello previsto nel dibattito. Messaggi di piena solidarietà sono giunti sia da esponenti della maggioranza che dell’opposizione.

Alla luce degli eventi viene da domandarsi molto: se i fascisti erano quelli nell’aula, chi stava impedendo lo svolgimento di un dibattito e a un giornalista di parlare, come dovrebbe essere chiamato?


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