Il senso e il ruolo della FAO, organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura
Abstract: Intervista a Sabina Zaccaro, senior communication coordinator, della FAO-Food and Agriculture Organization of United Nation con sede in Roma, sui valori che ne hanno determinato la fondazione il 16 ottobre 1945 e sulla mission ai giorni d’oggi in un contesto geopolitico caratterizzato dalle numerose guerre in atto e dal cambiamento climatico.
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L’intervista
Massimiliano Mancini, direttore di Ethica Societas, rivista di scienze umane e sociali.
Massimiliano Mancini: «La FAO nasce all’indomani della guerra, dopo un grande disastro che ha tolto risorse per l’alimentazione del mondo e che ha distrutto il mondo e i mezzi di produzione delle risorse. Che ha lasciato tanti poveri e tanta gente affamata. Oggi qual’é il senso della FAO?».
Sabina Zaccaro, giornalista professionista ed esperta di comunicazione con comprovate capacità gestionali e redazionali. Oltre 15 anni di esperienza lavorando con i media online, stampata e radiotelevisiva, nonché con le agenzie delle Nazioni Unite e le ONG, con particolare attenzione ad argomenti sociali e relativi allo sviluppo. Appassionata di informazione di qualità, comunicazione di sviluppo e media digitali. È senior communication coordinator della FAO.
Sabina Zaccaro: «Oggi la situazione è migliorata sotto molti punti di vista ma è ancora molto difficile per coloro i quali a causa della povertà, dei conflitti, degli scovolgimenti climatici, non riescono ad avere accesso a una nutrizione sufficiente e sana, sono tanti! L’ultimo rapporto annuale sull’alimentazione, sulla sicurezza alimentare nel mondo ha rivelato che ci sono ancora 800.000.000 di persone che sono a rischio sicurezza alimentare, rischiano di non poter mangiare e si ammalano perché non hanno un’alimentazione sufficiente o cibo nutriente. Quindi il ruolo della FAO è lo stesso in tutti questi anni, cercare di lavorare con i Governi per garantire e monitorare le politiche agricole affinché nessuno, soprattutto i più fragili, venga lasciato indietro.Questo concetto lo ripetiamo sempre e sarà il tema della prossima “Giornata mondiale dell’alimentazione” di quest’anno, cioé che a tutti venga garantito il diritto fondamentale all’alimentazione e alla nutrizione».
Massimiliano Mancini: «Con la globalizzazione la situazione è migliorata o peggiorata?».
Sabina Zaccaro: «È difficile dirlo e dare un’opinione o un giudizio definitivo, perché sicuramente tante cose sono migliorate e, grazie alla globalizzazione, molti paesi che prima restavano emarginati adesso sono parte di un sistema più ampio però è chiaro che la nostra attenzione è rivolta a proteggere le colture e le culture locali».
Massimiliano Mancini: «È cambiato solo il nome, da “paesi del terzo mondo” a “paesi in via di sviluppo”, oppure questo corrisponde a un miglioramento generale, seppur minimo, delle condizioni di vita a cominciare dall’alimentazione. Voglio dire che l’alimentazione è sicuramente l’obiettivo primario, la cultura verrà subito dopo, ma certamente non dobbiamo solo mantenere in vita degli esseri viventi ma dargli anche qualche cosa in più. È cambiato qualcosa?».
Sabina Zaccaro: «Credo sia cambiata la consapevolezza che siamo un mondo unico, non ha senso parlare di primo o terzo mondo, nel senso che anche quello che sta succedendo adesso, quello che è successo in questi anni, la pandemia, gli effetti sulle persone, sul paese, sull’agricoltura, è tutto così interconnesso, così collegato. Basta guardare il clima, chi è protetto davvero, chi può dirsi davvero al sicuro? Quindi c’é sicuramente questa consapevolezza maggiore di far parte tutti di uno stesso pianeta e gli effetti di tutti questi cambiamenti li vedremo prresto anche noi, anche dove c’é ricchezza, dove non c’é il rischio di povertà estrema ancora, ma le risorse stanno terminando e il nostro rischio sta crescendo e, d’altra parte, abbiamo il dovere di non dimenticare chi è ancora più a rischio di noi. Vedo più consapevolezza, spero, me lo auguro».
Massimiliano Mancini: «Siamo in un momento storico particolare, l’ONU in cui tutti noi confidavamo grandi speranze per la pace nel mondo, oggi in realtà è un’organizzazione che non è più in grado non solo di rappresentare tutte le nazioni, anzi se ne mette in discusisone il ruolo laddove ci siano ancora come memrbi permanenti chi ha vinto la guerra, ma anche l’efficacia, perché stiamo vedendo che oramai in tutti i conflitti l’ONU evita persino di interessarsene, a differenza di ciò che succedeva prima. Se questa è la percezione negativa attuale dell’ONU, forse un’agenzia dell’ONU [com’é la FAO n.d.r.] ne soffrirà ancor di più?».
Sabina Zaccaro: «Il dialogo tra i paesi membri è fondamentale, c’é tanto lavoro che si fà e non è immediatamente evidente e che però lascia il segno per cui bisogna continuare a farlo».
Massimiliano Mancini: «Il climate change, di cui prima abbiamo fatto cenno, è un’emergenza strategica rispetto l’alimentazione perché gli effetti malevoli li stiamo vivendo anche nei paesi più sviluppati dove comunque, anche apparentemente, non c’é un rischio per l’alimentazione. Comunque il bilancio di tutto questo, il conto più alto lo stanno già pagando duramente quei paesi che hanno meno, dove le situazioni critiche sono ancor più critiche, quindi dal “fiat panis” come motto della FAO oggi il problema si sposta anche strategicamente sul global warming?».
Sabina Zaccaro: «Anche, nel senso che tutti questi problemi sono collegati. Quello che noi facciamo è lavorare moltissimo sulla resilienza, sulla capacità dei paesi di prepararsi e di preparare il proprio sistema agricolo a scenari di shock climatici».
Massimiliano Mancini: «Il 16 ottobre si celebrerà la “Giornata mondiale dell’alimentazione”, in un contesto dove, per le difficoltà del cambiamento climatico e la guerra in Ucraina, sembrava non mancasse proprio nulla per una tempesta perfetta e ogni giorno, invece, arriva qualche disastro in più. Che succederà e che senso ha questa celebrazione?».
Sabina Zaccaro: «Per noi quella giornata è il compleanno della FAO, quindi è quel momento che ci riserviamo ogni anno per ricordarci da dove veniamo e qual’é il senso del nostro lavoro, e poi è un’occasione di sensibilizzazione».
Massimiliano Mancini: «Ultima domanda, la crisi ucraina, questa guerra in atto, quanto sta cambiando il problema dell’alimentazione nel mondo?».
Sabina Zaccaro: «Per noi quella giornata è il compleanno della FAO, quindi è quel momento che ci riserviamo ogni anno per ricordarci da dove veniamo e qual’é il senso del nostro lavoro, e poi è un’occasione di sensibilizzazione».
[Foto di Federica D’Arpino]
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