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LA PERCEZIONE DELLA CORRUZIONE NEL SETTORE PUBBLICO (CPI 2024), Luigi De Simone

Ops! Il punteggio dell’Italia dopo tredici anni decresce!

 

Luigi De Simone

Abstract: I dati relativi all’anno 2024 sulla percezione della corruzione nel nostro Paese registrano un peggioramento di due punti, dopo ben tredici anni di dati positivi. Qualche segnale negativo già si era visto nell’ultimo triennio che aveva registrato una fase di stallo a quota 56. 

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Anche quest’anno, lo scorso 11 febbraio, ho seguito in diretta streaming la presentazione dell’Indice di Percezione della Corruzione (CPI 2024) tenutasi a Roma, presso la sede di “Spazio Europa” gestito dal Parlamento Europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, proprio a testimonianza dell’interesse sul tema e dei compiti di primo piano dell’Unione Europea nella lotta alla corruzione.

Senza ripetere cosa si intende con l’indice di Percezione della Corruzione (CPI) di Transparency International, già specificato in due articoli del 2023 (relativo al CPI 2022) e nel 2024 (relativo la CPI 2023), analizziamo i dati appena resi pubblici e relativi all’annualità 2024.

Il CPI 2024 evidenzia, in primis, come la corruzione incida negativamente sull’azione di tutela del clima in tutto il mondo.

Ma andiamo per ordine. Il podio è occupato dalla Danimarca che si conferma la prima a livello mondiale,  da sette anni consecutivi, con 90 punti, stesso punteggio dell’anno precedente, seguita dalla Finlandia con 88 punti (+3 rispetto all’anno precedente) e da Singapore con 84 punti (+1 rispetto all’anno precedente). Sempre tra le prime posizioni ritroviamo i paesi europei nordici, anche se con una leggera flessione della Norvegia, che ha perso 3 punti rispetto al 2023. L’anno scorso i primi quattro posti erano occupati da paesi europei mentre quest’anno si sono inseriti il già citato Singapore (3°) e la Nuova Zelanda (4°). I paesi peggiori sono quelli più fragili e interessati da conflitti interni, ovvero il Sud Sudan (Africa) con 8 punti (-5 rispetto allo scorso anno), preceduto dalla Somalia (Africa), con 9 punti (- 2 rispetto all’anno scorso), preceduta dal Venezuela (Sud America) con 10 punti (-3 rispetto all’anno precedente), preceduta dalla Siria (Asia) con 12 punti, che ha perso solo un punto rispetto al 2023!

La media globale del CPI 2024 è pari a punti 43 e più della metà dei paesi (esattamente il 56%) dei paesi mondiali è al di sotto dello stesso. In generale nell’ultimo decennio solo 24 paesi hanno migliorato significativamente il loro punteggio a cui si affiancano altri 32 paesi che hanno migliorato, ma in maniera più modesta.  Come medie continentali, l’Europa occidentale ha il primato con 64 punti di media (-1 rispetto al precedente), mentre le aree con un indice molto basso sono l’Africa sub-sahariana con 33 punti (stesso punteggio precedente), preceduta dall’Europa dell’Est e dall’Asia centrale, entrambe con 35 punti (stesso punteggio precedente). In Europa le regioni economicamente più potenti, come la Francia e la Germania, sono in calo come anche la Norvegia e la Svezia che erano sempre sul podio.

Proprio sul futuro dell’Europa e dell’Italia si è concentrata la dichiarazione del Presidente di Transparency International Italia, Michele Calleri “Prevenzione, regolamentazione e cooperazione sono le parole chiave per un’Europa e un’Italia che mettono al primo posto la lotta alla corruzione a tutti i livelli, a partire da quello culturale.
In Europa, la Direttiva Anticorruzione
 è un’opportunità che non dobbiamo lasciarci sfuggire per migliorare gli standard anticorruzione dell’intera regione, delle Istituzioni europee e di ogni Stato membro. In Italia, la regolamentazione di questioni chiave come il conflitto di interessi e il lobbying sono il primo obiettivo di questa nuova stagione di cambiamento.” Ma a proposito della c.d. Direttiva Anticorruzione Europea, per il cui contenuto si rinvia all’articolo pubblicato lo scorso 17.02.2024, al momento la sua approvazione è ferma al parere motivato negativo espresso dalla Commissione Politiche dell’UE della Camera dei Deputati nel 2023. La sua approvazione, invece, renderebbe obbligatoria nel diritto comunitario l’incriminazione per i reati previsti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (UNCAC)1.

In casa nostra la percezione della corruzione, dopo ben tredici anni, è peggiorata con un punteggio pari a 54, due punti in meno rispetto agli ultimi tre anni, collocando il nostro Paese al 52° posto nella classifica globale, ben dieci posizioni in meno rispetto all’anno scorso ed al 19° posto tra i 27 Paesi membri dell’Unione Europea, perdendo anche nel vecchio continente due posizioni. Nell’ambito di una costante  crescita, con +14 punti rispetto al 2012, il CPI 2024 segna la prima flessione dell’Italia (-2 punti), preceduta da tre anni di stasi a quota 56 punti. Come negli anni trascorsi siamo al di sotto della media dei paesi dell’Europa occidentale che è pari a 64 punti (uno in meno rispetto al 2023 e due in meno rispetto al 2022), e addirittura lontani da paesi che certamente non brillano per democrazia e trasparenza come il Cile e la Corea del Sud, che hanno addirittura 10 punti di vantaggio.

Questa fase di stallo dell’Europa Occidentale, pur essendo la regione con il punteggio più alto e con grandi potenzialità, compromette le capacità di affrontare i problemi più seri che attanagliano i popoli come la crisi climatica e l’efficienza dei servizi pubblici.

In Italia si contrappone ai numerosi interventi legislativi a partire dal 2012 con la Legge anticorruzione c.d. Severino2, con la Legge 6 novembre 2015, n. 693, con la Legge per la tutela di coloro che segnalano reati o irregolarità (whistleblower)4, poi arricchita con la normativa europea nel 20235, con la Legge c.d. Spazzacorrotti6, con la c.d. riforma Cartabia7, e con la riforma in tema di contratti pubblici8,  la tanto discussa abolizione dell’abuso di ufficio, ex articolo 323 c.p., avvenuta nel 20249, che sembra andare nella direzione opposta, perché il delitto abolito è considerato un c.d. “reato-spia” spesso di eventi ben più ampi di episodi corruttivi.

A tal proposito riporto la dichiarazione resa in Parlamento dal Ministro della Giustizia, On. Carlo Nordio, che un anno fà dichiarò “Abbiamo spiegato che i criteri di corruzione percepita non corrispondono affatto a quella reale, l’Italia risalirà nella graduatoria internazionale proprio perché abbiamo detto che i parametri sono sbagliati10.

Interessante ora verificare l’impatto dell’abolizione del delitto di abuso di ufficio sulla percezione della corruzione nei prossimi anni. Tra un anno avremo il primo feedback. La nostra speranza è che il Ministro Nordio si sbagliò all’inizio dell’anno scorso quando riferì in Parlamento. Ma la cronaca giudiziaria, con arresti continui di politici e funzionari pubblici per fatti corruttivi, non lascia ben sperare, fatta salva la dimostrazione dell’innocenza.


NOTE

  1. La Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (United Nations Convention Against Corruption, UNCAC) è l’unico trattato multilaterale internazionale giuridicamente vincolante contro la corruzione che è stato ratificato in Italia con la Legge 3 agosto 2009, n. 116 rubricata “Ratifica ed esecuzione della Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dalla Assemblea generale dell’ONU il 31 ottobre 2003 con risoluzione n. 58/4, firmata dallo Stato italiano il 9 dicembre 2003, nonché norme di adeguamento interno e modifiche al codice penale e al codice di procedura penale”.
  2. Legge 6 novembre 2012 n. 190: “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”.
  3. Legge  27 maggio 2015, n. 69: “Disposizioni in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, di associazioni di tipo mafioso e di falso in bilancio”.
  4. Legge 30 novembre 2017, n. 179: “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato”.
  5. Decreto Legislativo 10 marzo 2023, n. 24: “Attuazione della direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali”.
  6. Legge 16 gennaio 2019, n. 13: “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici”.
  7. Decreto Legislativo 10 ottobre 2022, n.150: “Attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l’efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari”.
  8. Legge 31 marzo 2023, n. 36: “Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici”.
  9. Legge 9 agosto 2024, n. 144 “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare”., c.d. Riforma Nordio.
  10. Fonte: Il Fatto Quotidiano del 17 gennaio 2024

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