Preoccupante aumento del consumo di sostanze stupefacenti da parte dei giovani!!
Abstract: Dalla lettura della corposa Relazione annuale sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2023, relativamente al 2022, inviata al Parlamento dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Antidroga, emergono dati allarmanti su tanti aspetti che hanno come comune denominatore lo spaccio di stupefacenti. Sconcertante è l’incidenza dell’uso delle droghe tra i giovani e addirittura tra i minori, rovinandosi la vita già negli anni più belli e spensierati dell’esistenza umana: l’adolescenza.
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Tornando ad analizzare i dati della Relazione annuale sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2023, relativamente al 2022, inviata al Parlamento dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Antidroga, come previsto dal Testo Unico sugli stupefacenti1, già oggetto di un precedente articolo, pubblicato lo scorso 2 gennaio, sul giro di affari che ruota intorno al consumo di droghe, fa un certo effetto leggere i dati relativi al rapporto tra adolescenti e consumo di stupefacenti.
E’ noto che l’età adolescenziale costituisce una fase della vita particolarmente complessa e caratterizzata da profondi mutamenti a livello fisico, emotivo e sociale. Durante questa fase i giovani sono più vulnerabili e, quindi, più inclini ad adottare comportamenti rischiosi, tra cui il consumo di sostanze psicoattive.
Nel 2022 si assiste ad un generale aumento dei consumi di droga che sono tornati a valori in linea o addirittura superiori rispetto a quelli pre-pandemia. Ma il dato preoccupante è che la percentuale in più alta crescita è rappresentata dal consumo nella fascia di età 15-19 anni. Infatti, rispetto al 2021, la percentuale di ragazzi che consumano sostanze, soprattutto di cannabinoidi sintetici e di nuove sostanze psicoattive (NSP), sostanze nuove e sconosciute nei loro effetti a lungo termine che vengono reperite principalmente sul web, passa dal 18,7% al 27,9%!
Anche l’uso di psicofarmaci (PSM) tra i giovani è in aumento passando dal 6,6% del 2021 al 10,8% dell’anno successivo.
Per quanto riguarda il dato sul consumo della cocaina tra i giovani, emerge che il 2% della popolazione studentesca, corrispondente a circa 44.000 studenti, ne ha fatto uso nel 2022. E’ il caso di evidenziare che la cocaina è una delle sostanze stupefacenti più diffuse in Italia, seconda soltanto alla cannabis e suoi derivati, e che circa mezzo milione di italiani di età compresa tra i 18 e gli 81 anni ne hanno fatto uso nell’ultimo anno, dato confermato anche dalle analisi delle acque reflue2.
Proprio rispetto al consumo della prima della classe sono oltre 580.000 gli studenti (24%) che hanno ammesso di aver fatto uso di cannabinoidi nell’anno. Anche rispetto agli utilizzatori adolescenti emergono dati che dimostrano una evidente riduzione delle differenze di genere. Infatti si è osservato che le studentesse di 15 e 16 anni hanno superato i colleghi maschi per quanto riguarda l’uso della sostanza.
In riferimento al consumo dell’eroina, invece, circa 25.000 studenti (1%) ne ha ammesso l’uso, tornando a livelli di consumo della sostanza ai numeri pre-pandemia.
Particolarmente allarmante risulta il dato relativo al consumo delle Nuove Sostanze Psicoattive (NSP), secondo il quale nel 2022 sono circa 300.000 le persone che riferiscono di averne fatto uso, tra cui 140.000 studenti tra i 15 e i 19 anni. A preoccupare è la circostanza che a livello giovanile dopo la cannabis rappresentano la sostanza più diffusa.
Ma cosa sono le nuove sostanze psicoattive? Quelle più conosciute fra gli studenti sono i cannabinoidi sintetici (il 4,4% ne ha fatto uso) seguiti da oppioidi sintetici (0,9%), ketamina (0,7%), sostanza tornata alla ribalta per la morte del famoso attore americano Matthew Perry avvenuta lo scorso 28 ottobre, e catinoni (0,5%).
In sostanza sono dei composti sintetici che, essendo rapidamente manipolabili, sono difficili da rilevare e dagli effetti sconosciuti, vista la brevità della loro esistenza e del loro consumo umano. Dal punto di vista strutturale si presentano per la maggior parte dei casi sotto forma di pasticche. Ma si trovano anche in forma liquida, in polvere, in cristalli da fumare e in miscela di erbe.
Più in generale, per quanto riguarda gli effetti sulla salute derivanti dal consumo di droghe nel 2022, si registra che quasi il 10% degli accessi ai pronto soccorso per effetti droga-correlati ha riguardato minorenni, mentre il 14% ha riguardato giovani dai 18 ai 24 anni. In aumento sono anche i ricoveri dei giovani under 24, dato che ha raggiunto il 15% per effetti droga-correlati. Fortunatamente si osserva una diminuzione dei decessi per overdose tra gli under 25.
Altro dato che deve far riflettere è la circostanza che sempre più frequentemente vi è una concomitanza tra il consumo di sostanze psicoattive, legali, come l’alcol, e illegali, ed altri comportamenti deviati spesso legati all’utilizzo di internet. Infatti il gioco d’azzardo on line ha interessato il 50% dei giovani.
Dati preoccupanti che necessitano di essere seriamente analizzati e valutati per porre in atto attività che coinvolgano la società civile, la scuola, le famiglie e le associazioni, al fine di aiutare chi è già stato trascinato e di evitare nuovi adepti di questo mondo oscuro, subdolo e distruttivo.
NOTE
- DP.R. 09.10.1990 n. 309, rubricato “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza.”
- La misura dei consumi di sostanze stupefacenti nella popolazione italiana, effettuata mediante metodi di “epidemiologia delle acque reflue” (Wastewater-Based Epidemiology – WBE), è basata sull’analisi dei residui di sostanze misurati nelle acque reflue, che permette di stimare quali e quante sostanze vengono complessivamente consumate da tutta la popolazione afferente al depuratore oggetto di monitoraggio. Si tratta di una tecnica sviluppata dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri nel 2005 che ha riscosso un grande interesse internazionale sia a livello scientifico sia da parte degli addetti ai lavori ed è oggi applicata a cadenza annuale in Europa (https://www.emcdda.europa.eu/topics/wastewater_en) per valutare i trend di consumo delle sostanze stupefacenti principali. I dati raccolti dividendoli poi le dosi/giorno per il numero di abitanti serviti da ciascun depuratore è possibile normalizzare i dati, esprimendoli ad esempio, in dosi/giorno/1000 abitanti e rendendo così confrontabili i risultati ottenuti in diverse città con popolazioni numericamente differenti. Complessivamente hanno aderito allo studio 33 città in cui sono stati raccolti 231 campioni per campagna analitica (totale 924 campioni) e in ciascun campione sono state analizzate e quantificate 21 differenti sostanze stupefacenti “maggiori” e loro metaboliti nell’arco di 2 anni.
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