Che relazione esiste tra l’uso personale e gli incidenti stradali?
Abstract: Dalla lettura della corposa Relazione annuale sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2023, relativamente al 2022, inviata al Parlamento dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Antidroga, emergono dati allarmanti su tanti aspetti che hanno come comune denominatore il consumo di stupefacenti. Ma esiste una relazione tra il consumo personale di droga e il verificarsi degli incidenti stradali? Dalla relazione troviamo la risposta?
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Concludiamo l’analisi dei dati della Relazione annuale sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2023, relativamente al 2022, inviata al Parlamento dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Antidroga, come previsto dal Testo Unico sugli stupefacenti1, già oggetto di due precedenti articoli pubblicati il 2 e il 6 gennaio 2024, aventi per argomento rispettivamente il giro di affari che ruota intorno al consumo di droghe e l’allarmante uso di sostanze stupefacenti tra i più giovani, con un focus sulla reale incidenza che ha l’uso personale di sostanze stupefacenti rispetto al verificarsi di incidenti stradali.
Come noto, le cause dei sinistri stradali ruotano introno ai tre elementi: “uomo”, “strada” e “veicolo”. Dal punto di vista percentuale il fattore “uomo” ha una rilevanza preponderante, rispetto al 4% del fattore “veicolo”, sempre meno incidente, in considerazione del fatto che la tecnologia e il progresso delle case automobilistiche rendono il veicolo ed, in particolare, l’abitacolo sempre più sicuri con introduzione di misure attive e passive sempre più efficaci, mentre l’incidenza del fattore “strada” è in percentuale intorno al 6% stabile nel tempo.
La rilevanza del fattore “uomo”, quindi, si aggira intorno al 90%. Le ultime statistiche ISTAT ritengono che oltre il 6% delle volte in cui si verificano sinistri stradali l’evento è causato dallo stato di alterazione psico-fisico dei conducenti e dei pedoni coinvolti.
L’analisi del Governo sull’argomento si basa anche sui dati trasmessi dagli Organi di Polizia Stradale rispetto alle specifiche violazioni contestate.
Dalla Relazione emergono dei dati allarmanti sulle circostanze di incidenti stradali legati allo stato psico-fisico alterato dei conducenti coinvolti sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e, anche, per la guida in stato di ebbrezza.
Limitandoci al tema odierno, dai dati pubblicati emerge che nel ventennio 2001-2021 si è passati da un’incidenza dello 0,1% nel 2001 all’1,6% nel 2021. Ciò significa che quasi due incidenti su cento sono causati dallo stato di alterazione da stupefacenti e, sommando anche l’alterazione da alcool, si passa a quasi 7 (esattamente 6.5%) incidenti su 100.
Secondo i controlli effettuati dalle Polizie Municipali, la percentuale di conducenti alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, ex articolo 187 Codice della Strada2, è stata pari all’8,9%. In totale, nel 2021, sono state contestate esattamente 4.289 violazioni dell’articolo 187 CdS da parte di tutti gli organi di Polizia Stradale, in aumento rispetto al 2020.
Secondo i dati ACI, il trend dal 2014 al 2019 delle violazioni per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti è stato sempre in crescita fino ad arrivare ad oltre il 20% di aumento. Con la pandemia i dati sono stati registrati in calo ma, a parere di chi scrive, sono destinati a riprendere la tendenza interrotta nel 2019.
Dai dati ISTAT, raccolti in collaborazione con la Polizia Stradale, emerge che nel 2021 quasi la metà delle sanzioni elevate per violazione dell’articolo 187 CdS (esattamente il 47%) ha avuto come contravventori giovani di età inferiore ai 33 anni, a conferma del fatto che i giovani sono i più esposti e inclini a comportamenti meno responsabili.
Dai dati raccolti nel 2021 dalle Polizie Municipali dei Comuni capoluogo, dal totale di oltre 17 milioni di abitanti, emerge un dato ancora più preoccupante, ovvero che nell’ambito dei rilievi di incidenti stradali, il numero di sanzioni elevate per guida in stato di alterazione per uso di sostanze stupefacenti è pari al 57%.
In riferimento, invece, al consumo personale di droghe, dai dati raccolti dal Ministero dell’Interno relativo alle 32.588 segnalazioni per uso personale di sostanze stupefacenti, ex articolo 75 DPR 09.10.1990 n. 3093, nel 2022 risulta che il 31% dei destinatari sono giovani tra i 18 e i 24 anni e che quasi il 12% è addirittura minorenne, con prevalenza tra le ragazze, percentuale più alta dal lontano 2009.
A proposito dei minorenni, ne risultano segnalati, per violazione del predetto articolo 75, in media, 181 ogni 100.000 residenti di pari età, con picchi di 250 segnalazioni nelle regioni Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Toscana, Marche, Lazio e Basilicata.
In relazione alla tipologia di sostanze segnalate, tra i giovanissimi fino a 19 anni, la quasi totalità delle sostanze riguarda i cannabinoidi, così come oltre il 50% delle sostanze per uso personale trovate in possesso delle persone fino a 34 anni di età. Rispetto alle sostanze stupefacenti rilevate invece tra i minorenni, dall’anno 2011 in poi, la quota delle segnalazioni per possesso di cannabinoidi risulta sostanzialmente stabile mantenendosi intorno al 96-98%, mentre “fortunatamente” le percentuali riferite a cocaina/crack ed eroina/oppiacei sono in calo; rispettivamente per il primo gruppo si passa dal 2% all’1%, mentre per il secondo gruppo si passa dal 5% allo 0,5% o valori inferiori.
Di contro le segnalazioni per possesso di cocaina e di eroina/oppiacei aumentano con l’aumentare dell’età delle persone segnalate.
Come già affermato nei due precedenti articoli, al consumo degli stupefacenti corrispondono effetti e danni sempre più allarmanti e trasversali. I costi sociali esorbitanti sostenuti dalla collettività derivanti dalla necessità di curare, assistere e seguire i più deboli, la ricchezza sperperata dai consumatori stessi a beneficio della criminalità organizzata di tutto il mondo che, di contro, si arricchisse fino all’inverosimile, le spese che lo Stato deve sostenere per assicurare le cure a chi rimane coinvolto in sinistri stradali dovuti all’alterazione da droghe, l’effetto negativo derivante dalla commissione di reati correlati, sono solo alcuni esempi. La tossicodipendenza è da sempre un fenomeno dal forte impatto sociale, anche se, forse, oggi fa più rumore perché l’allarme derivante dall’esistenza del problema viaggia più velocemente di prima. Probabilmente è per questo che ora più che mai i Governi ed ogni singolo individuo devono assumersi l’impegno e la responsabilità di arginare il fenomeno. In Italia è in discussione un nuovo disegno di legge che prevede pene severissime e sanzioni accessoria altrettanto severe. Ma sarà sufficiente? Forse siamo gli unici abitanti dell’universo e non possiamo autodistruggerci!
NOTE
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D.P.R. 09.10.1990 n. 309, rubricato “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”.
2. Art. 187 cds rubricato “Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti”.
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Stralcio Articolo 75, DPR 09.10.1990, n. 309.
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