Il ministro Gelmini e i presidenti delle province autonome di Trento e Bolzano parlano del rapporto tra Stato e autonomie locali per gestire le opportunità e i fondi del PNRR
Abstract: Quale rapporto tra Stato e autonomie locali, chi e come gestirà il PNRR e quale percorso si attuerà per realizzare le riforme necessarie per ottenere i fondi europei a cominciare dal federalismo fiscale e dalla transizione ecologica. Ne hanno parlato al Festival dell’Economia di Trento sabato 4 giugno 2022: Maria Stella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le autonomie locali, Arno Kompatscher, presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento.
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Adriana Cerretelli: Il rapporto tra governo centrale e autonomie, un dibattito ancora insoluto negli ultimi trent’anni. C’è stato un refendum nel 2017 che ha chiesto più autonomia per le altre regioni della Lombardia e Veneto ma ad oggi non è stato fatto nulla.
A questa sollecitazione e domanda della conduttrice ha risposto la ministra Mariastella Gelmini, che ha citato l’esperienza del Covid, una situazione assolutamente eccezionale nella quale dopo una prima fase in cui ci sono state polemiche e rimpalli tra Stato e regioni, in una seconda fase, con l’arrivo dei vaccini, del generale Figliolo e con un nuovo Governo di unità nazionale, che ha superato non solo le contrapposizioni destra/sinistra ma anche nord/sud, la collaborazione leale ha dato i suoi frutti importantissimi nell’uscita dalla crisi pandemica. A ciò essa non è seguita la pace che si attendeva, poiché dal 24 febbraio la guerra in Ucraina ha riaperto nuove preoccupazioni e nuovi problemi e anche il caro energia che porta con se il rialzo dell’inflazione in maniera preoccupante e l’aumento del costo delle materie prime. Tuttavia la leale collaborazione come principio di relazione tra Stato e Regione, indicato dalla Costituzione, nell’ambito del principio di sussidiarietà che attribuisce alcune competenze allo Stato ma che riconosce e le proprie attribuzioni agli enti locali [art.120 Costituzione n.d.r.], ha fatto sì che si superasse al meglio l’emergenza pandemica attraverso la sinergia. In quest’esperienza e in questi modelli il ministro vede la via da seguire per affrontare le nuove sfide, ma anche l’importantissime opportunità del PNRR da realizzare che dei 230 miliardi di euro stanziati ne riserva 80 miliardi agli enti locali e il Governo sa che non si possono realizzare gli interventi e rispettare le scandenze imposte dall’europa senza coinvolgere regioni, province e comuni.
Superati i tempi di un centralismo di maniera e ricordandoci che l’Italia è una e indivisibile, il ministro ha invitato a rafforzare la collaborazione sinergica per realizzare le riforme indispensabili per accedere ai fondi del PNRR a cominciare dal federalismo fiscale oramai ineluttabile e urgente.
Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, analizzando il rapporto sinergico che ha consentito di superare la pandemia, pur concordando sul fatto che alla fine ha vinto il buonsenso ha sottolineato che si è proceduti per prassi mancando di una istituzionalizzazione del rapporto e delle procedure di relazione tra Stato e regioni, sollevando la necessità di una definizione costituzionale del ruolo e delle funzioni degli organi (Conferenze Stato-Regioni, Unificata, Stato-Regioni Sessione europea e Permanente per il coordinamento della finanza pubblica).
Il presidente Kompatscher ha espresso il timore che il Governo, per rispettare i tempi che sono già molto ristretti per l’attuazione delle riforme necessarie per poter avere i fondi del PNRR, possa agire in autonomia e centralmente, senza un vero coinvolgimento delle autonomie locali. Si nota un atteggiamento che vede nell’uniformità e nella centralità il metodo più utile per portare a buon fine le cose, invece è dimostrato nei fatti che non è così ani è il contrario. La Provincia autonoma di Bolzano, ma anche quella di Trento, hanno dimostrato che sono sempre state in grado di sviluppare progetti e di spendere correttamente i fondi europei, altre regioni non ci sono mai riuscite, nemmeno quelle commissariate dallo Stato. Quindi perché togliere a chi ha la capacità di spendere bene e anche veloce lasciando le risorse alle autonomie locali con vincolo di destinazione e consentire di fare i bandi localmente lasciando allo Stato il ruolo di verifica sul raggiungimento degli obiettivi commissariando eventualmente chi non è in grado di raggiungerli.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ricorda i primi momenti del Covid, quando le regioni sono state contestate al punto da mettere in dubbio persino il sistema sanitario regionale per riportarlo centralmente, eppure quando si è trattato di riaprire i ristoranti chi si è presa la responsabilità di farlo sono state le regioni e ogni singolo presidente. Si è capito allora che le regioni, chi più e chi meno, hanno delle eccellenze e delle peculiarità che hanno messo a tacere le voci di chi voleva nuovamente centralizzare le competenze dalla periferia allo Stato. Il presidente Fugatti, ben sapendo che i tempi di realizzazione del PNRR sono estremamente ristrettii e non ci saranno proroghe da parte dell’Europa, tuttavia, concordando con il presidente Kompatscher, ritiene che si debba dare autonomia di spesa e di gestione dei fondi del PNRR tenendo conto proprio delle capacità e delle competenze di ogni autonomia locale e ritiene che alla fine il Governo farà proprio così.
La ministra Gelmini ha riconosciuto che il PNRR è stato gestito inizialmente in maniera completamente centralizzata ma solo perché costretti, in quanto il neo Governo Draghi si è trovato a dover riscriverlo e a negoziarlo con l’Europa in brevissimo tempo e quindi non c’é stato il tempo per una confronto e una concertazione ìcon gli enti locali. Poi in seguito si è recuperato il rapporto e la condivisione con le regioni, in fatti il piano di riparto delle ingenti risorse del PNRR è stato votato all’unanimità in sede di conferenza Stato-Regioni.
Si parla di rivedere il PNRR in virtù dell’aumento dei costi dell’energia, delle materie prime ma la ministra Gelmini ricorda a tutti che non c’é alcuna possibilità di cambiare nulla senza un nuovo negoziato, pertanto si devono rispettare i milestones, i percorsi, le riforme e i progetti rispetto i quali l’Europa sarà molto vigile e attenta sull’operato dell’Italia che ha avuto il maggior finanziamento.
Le autonomie sono fondamentali per l’attuazione dei progetti del PNRR e questi fondi straordinari sono una grande opportunità per chi li saprà attuare.
L’autonomia è una grande opportunità per chi sa attuarla e d’altronde sono riconosciute dalla Costituzione, ma si andrà sicuramente verso un’autonomia differenziata che darà più spazio ai territori più virtuosi.
DOCUMENTI SCARICABILI:
Relazione annuale sul 2021. Considerazioni finali del Governatore 2022 (dal sito Banca d’Italia).
Piano nazionale Ripresa e Resilienza-NextGenerationUE (dal sito MISE).