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RELAZIONE ANNUALE AL PARLAMENTO SUL FENOMENO DELLE TOSSICODIPENDENZE IN ITALIA (2024) – 1^ parte, Luigi De Simone

Consumi, percentuale di principio attivo e sequestri  in esorabile aumento!

Luigi De Simone

AbstractDalla Relazione annuale sulle tossicodipendenze in Italia, presentata al Parlamento dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Antidroga, emergono dati allarmanti relativi alla crescita dei consumi di sostanze stupefacenti nel corso del 2023, all’aumento proporzionale delle richieste di trattamenti sanitari ed al diffondersi di nuove droghe sintetiche, il tutto con gli evidenti riflessi economici del narcotraffico a favore della criminalità

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Pochi giorni dopo la presentazione della relazione annuale sulla droga 2024, illustrata lo scorso 11 giugno dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA), con sede a Lisbona1, riferito al 2022 ed in parte al 2023, si rinvia ad un mio contributo del 29 giugno scorso, è toccato ai dati della nostra amata Italia. Infatti il 25 giugno scorso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Antidroga, ha inviato al Parlamento, come previsto dal Testo Unico sugli stupefacenti2, la Relazione annuale sulle tossicodipendenze, che si occupa anche di altre dipendenze come il gioco d’azzardo, i videogame e utilizzo di internet.

Purtroppo, rispetto allo scenario delineatosi dalla lettura dei dati contenuti nella relazione dell’anno scorso, si rinvia agli articoli del 2 del 6 e del 13 dello scorso gennaio, nel 2023 si evidenzia complessivamente un trend in aumento di consumi, di reati in violazione al citato  D.P.R. n. 309/1990 e di domanda di trattamento, quest’ultimo in flessione durante la pandemia.

Tra le novità emerse, ovviamente negative, spiccano gli incrementi di purezza di alcune sostanze esaminate in laboratorio, a seguito di attività investigative delegate dall’Autorità Giudiziaria. In particolare si registra l’aumento della percentuale media di principio attivo nei prodotti a base di resina (hashish) che, dal 2016 al 2023, quadruplica quasi il valore di THC (tetraidrocannabinolo), passando dal 7,4% al 29%. Viceversa si registra la comparsa di prodotti a basso tenore di THC (intorno al 1%), ma ancora più dannosi in quanto adulterati.

Un aumento percentuale di THC, maggiore del 50%, si registra anche nelle sostanze di nuova generazione, che si presentano in polvere di colore beige chiaro, in gel pastoso di colore ambrato o marrone o in liquido vaporizzabile con le sigarette elettroniche.

Ma come se non bastasse,  si evidenzia un significativo aumento del quantitativo di principio attivo anche nei campioni analizzati di cocaina base (crack) che, dal 2017 al 2023, passa dal 57% addirittura all’87%.

Anche la richiesta di assistenza sanitaria, in maniera proporzionale, è in aumento da parte dei consumatori di cocaina e crack, come è in allarmante aumento la diffusione del fentanyl illecito3 e della xilazina4.

D’altronde è in continua risalita, dopo la pandemia, la spesa per sostanze stupefacenti, con 16,4 miliardi di euro (riferita al 2022), di cui il 40% per derivati della cannabis (percentuale invariata rispetto anno precedente), il 32% per la cocaina (+ 6 %) e il 18 % per l’eroina (+ 3%). A dimostrazione dell’aumento generalizzato del fenomeno “droga”, che devasta il mondo e arricchisce la malavita organizzata, sono cresciute le operazioni antidroga delle forze di polizia, pari a 20.489 (+ 6%); sono aumentati i sequestri, pari a 88.754 kg di sostanze (+ 17%), di cui il 45% marijuana, 31% hashish e 22% cocaina/crack, mentre sono in diminuzione i sequestri di pasticche  (oltre 38.000) e di piante di cannabis (oltre 156.000) (vedi grafico).

               

Delle quasi 89 tonnellate di sostanze sequestrate durante il 2023 dalle forze di polizia, il 35% è stato sequestrato nelle isole, con un dato incredibile in Sardegna,  il 25% al nord, tra cui spicca la regione Lombardia, il 18% al centro, tra cui emerge la regione Lazio e il 16% nel sud, dove il primato è della regione Calabria. Rapportando i quantitativi di sostanze sequestrate ai residenti della fascia di età compresa tra i 15 e i 74 anni, risultano in media sequestrati circa 2 kg ogni 1.000 residenti, mentre, a proposito della Sardegna, il rapporto in questa regione è addirittura di 20 kg ogni 1.000 residenti (vedi grafico).

In relazione ai siti ove sono stati effettuati i sequestri nel 2023, le Forze di Polizia hanno sequestrato quasi 23.000 kg di sostanze stupefacenti, pari a circa il 26% delle sostanze sequestrate in totale, presso le frontiere. Dal grafico che segue si nota un decremento rispetto al 32% del 2022 e addirittura la metà rispetto al 2020. La maggior parte dei sequestri è riferito alla cocaina con oltre 16.000 kg (71%) e poi a seguire il 19% di hashish e il 5,6% di marijuana. In particolare la maggior parte dei sequestri effettuati in frontiera è avvenuto nei porti con il 90 % dei casi, di cui la cronaca recente ha dato ampia notizia con i più svariati metodi di trasporto, come per esempio all’interno dei carichi di ananas, di banane o con  modalità simili, senza contare il trasporto attraverso veri e propri sommergibili “usa e getta” (vedi grafico).

               

In riferimento ai prezzi medi del narcotraffico si osserva che nel 2023 sono calati i prezzi medi del traffico di marijuana (2.461 euro/kg), hashish (2.962), cocaina (37.445),  mentre sono aumentati quelli di eroina brown (20.481), eroina bianca (29.475) ed ecstasy (7.794 euro/1.000 dosi). In particolare il prezzo medio della cocaina risulta stabile dal 2018, attestandosi intorno ai 38.500 euro al kg.

I prezzi medi al mercato dello spaccio, invece, confermano che la sostanza più cara sia la cocaina con 83,55 euro/grammo, seguono l’eroina bianca con 53,78 euro/grammo,  l’eroina brown con 41,19 euro/grammo, le metamfetamine con 28,46 euro per una dose, le amfetamine con 27,78 euro per una dose, l’LSD con 23,29 euro per una dose, l’ecstasy con 19,85 euro, l’hashish con 11,76 euro/grammo ed, infine, la marijuana con 10,19 euro/grammo.

Seguiranno a breve altri contributi, in cui analizzeremo ulteriori dati della Relazione annuale oggetto del presente approfondimento.


NOTE

  1. L’attuale Osservatorio europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (EMCDDA), fondato nel 1993, diventerà Agenzia dell’Unione Europea per le Droghe (EUDA) il prossimo 2 luglio 2024, giorno in cui il Regolamento (EU) n. 2023/1322 che modifica il mandato esistente del Centro europeo per il monitoraggio delle droghe e delle tossicodipendenze entrerà in vigore. La nuova agenzia sarà anche in grado di sviluppare capacità di valutazione delle minacce nei settori della salute e della sicurezza, aumentando così la preparazione dell’UE nell’identificare e reagire a queste nuove minacce, attivare Allerte tramite un nuovo sistema di Allerta europeo per le droghe, quando sostanze ad alto rischio compaiono sul mercato (implementando i sistemi di Allerta   nazionali e il Sistema di Allerta  precoce dell’UE sulle nuove sostanze psicoattive), monitorare e affrontare l’uso di polisostanze, che sta diventando sempre più comune e può avere effetti negativi sulla salute, istituire una rete di laboratori forensi e tossicologici per favorire lo scambio di informazioni su nuove tendenze e sviluppi e formare esperti nazionali forensi sulle droghe, sviluppare e promuovere interventi basati su prove e migliori pratiche, fornire ricerca e supporto, sia su questioni legate alla salute che sui mercati delle droghe e sull’approvvigionamento di droghe,  sostenere la valutazione indipendente e lo sviluppo di politiche basate su prove, giocare un ruolo internazionale più forte e sostenere l’UE nella politica sulle droghe a livello multilaterale  e rafforzare il ruolo dei punti focali nazionali per garantire che gli Stati membri siano in grado di fornire dati rilevanti sulle droghe all’agenzia.
  2. D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 rubricato “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza.”
  3. un oppioide sintetico con una potenza oltre 80 volte superiore a quella della morfina.
  4. un potente sedativo, solitamente impiegato legalmente in veterinaria, ma che viene utilizzato nel mercato illegale come adulterante.

 


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