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LE ANTICIPAZIONI PIÙ AGGIORNATE SULLA RIFORMA DEL CDS-parte 2, Domenico Carola

Grandi novità nel disegno di legge per il nuovissimo Codice della Strada oramai in dirittura d’arrivo: 2) i limiti e il controllo della velocità

di Domenico Carola

Abstract: Sta per arrivare una revisione organica del codice della strada per aggiornare le norme attuali che sono vecchie di oltre tre decenni e che lo adeguerà alle mutate esigenze della mobilità e della sicurezza stradale dei nostri giorni. Il disegno governativo condiviso dal ministro delle infrastrutture Salvini e dal ministro dell’interno Piantedosi sta procedendo speditamente e dovrebbe entrare in vigore entro la fine dell’anno. Proseguiamo con la seconda parte di tutte le principali novità.

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LE ALTRE PARTI SULLA RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA

1.LA LOTTA ALLE DISTRAZIONI E ALLA GUIDA SOTTO L’EFFETTO DI ALCOL E DROGA

3. MICROMOBILITÀ GREEN, MONOPATTINI E BICICLETTE

4. SOSTA E SEMAFORI


Limite di 150 km/h in autostrada

Vexata quaestio. Riportiamo le due correnti di pensiero.

Quella totalmente contraria all’innalzamento del limite di velocità a 150 km/h, peraltro già proposto e mai applicato, porta acqua al proprio mulino citando l’esempio di altre nazioni europee che vanno verso la riduzione di quelli vigenti, avendo ben compreso come la velocità sia una delle principali cause di morti e feriti sulle strade.

A giudizio di una delle più importanti associazioni di sicurezza stradale innalzare il limite di velocità a 150 km/h non è di alcuna utilità perché si correrebbe di più per fermarsi poi più spesso in coda e con più velocita avvengono più tamponamenti, quindi più interruzioni in coda e inoltre l’aumento della velocita aumenterebbe anche i consumi e quindi l’inquinamento.

Di questi tempi non è certo il massimo anche perché saremmo l’unico Paese del mondo che vuole alzare i limiti. L’innalzamento se si dovesse realizzare costringerebbe a rivedere completamente il sistema del prelievo punti patente. Infatti allo stato delle cose arriveremo all’assurdo che potremo andare fino a 200 km/h (200-5%=190 e siamo entro i 40 km oltre il limite) con appena il prelievo di 3 punti. Cosi ne toglieremo 5 a chi non allaccia le cinture e fa male solo a se stesso e ne toglieremo 3 a chi circola andando a 200 km/h di media, pagando, se gli va male, appena 167,00 euro e appunto la decurtazione di 3 punti, quando il 90 % dei patentati ne ha a disposizione 30.

Quella corrente di pensiero favorevole giustificherebbe l’innalzamento dei limiti solo su alcuni tratti autostradali. Spostando il limite massimo di velocità a 150 km/h i favorevoli pensano di far migliorare il traffico ed i tempi di percorrenza. I 150 km/h potranno essere raggiunti soltanto sulle autostrade con tre corsie per senso di marcia, oltre alla corsia d’emergenza, dotate di asfalto drenante, quello che elimina l’acqua piovana più velocemente e sotto il controllo dei sistemi per la misurazione della velocità media. Spiegano che le auto oggi sono dotate di strumenti sofisticatissimi, dalla frenata assistita al regolatore di velocità adattativo, che un tempo neppure erano pensabili. Di conseguenza non ha più senso mantenere limiti di velocità che oggi possono essere inutilmente severi in quanto figli di una diversa stagione.

Il vero problema sulle strade non è la guida a forte velocità, ma la distrazione alla guida, che in nove casi su dieci significa l’utilizzo del cellulare. Inoltre il codice stradale vigente già consentirebbe di alzare il limite di velocità a 150 km/h, ma le società che gestiscono le autostrade non ne hanno ancora approfittato.

Misuratori di velocità

Nel nostro paese assistiamo a una sorta di crescente criminalizzazione contro i misuratori di velocità a scopo sanzionatorio dovuta all’utilizzo eccessivo da parte di alcuni comuni che, utilizzandoli per fare cassa più che per tuttelare la sicurezza, minano la credibilità del sistema.

Un piccolo comune ad esempio di 10.000 abitanti non può utilizzare in modo sistematico il misuratore di velocita con incassi che spesso superano il milione di euro e, magari, non avere a disposizione un etilometro.

L’utilizzo dei misuratori di velocita è essenziale in una logica di raziocinio e di verifica degli effetti di un prima e un dopo l’utilizzo. Si pensi al grande contributo dato dal Tutor in autostrada che in meno di un decennio ha portato ad una riduzione sistematica degli incidenti e di oltre il 50% delle vittime.

Le nuove regole per l’utilizzo dei misuratori di velocità

A distanza di quasi 13 anni dall’art. 25 della legge n. 120/2010, non è ancora stato emanato il decreto interministeriale MIT-Interno per le nuove regale sull’utilizzo dei sistemi di controllo velocita, sono uscite almeno sei diverse versioni del decreto, nessuna approdata in Conferenza unificata. Nel frattempo sono sempre più numerose le sentenze che archiviano verbali per la mancata equiparazione tra “omologazione” e “approvazione” delle varie apparecchiature, un vulnus che rischia di delegittimare i controlli velocita in tutta Italia.

Occorrono nuove norme che dovrebbero incentivare l’uso della tecnologia nell’accertamento delle violazioni più gravi, rendendo maggiormente fluida e agevole la conseguente attività di contestazione come l’utilizzo del cellulare alla guida, la mancata copertura assicurativa, la circolazione contromano, i divieti di svolta e i divieti di transito.

Il nuovo codice dovrebbe finalmente sanare anche queste carenze e portare chiarezza nei sistemi di controllo e razionalizzare l’impiego evitando gli abusi dei comuni.

La privacy nell’impiego degli strumenti audiovisivi

Già da ora poi si pone la necessità che tutti gli strumenti di rilevamento audiovisivo, (ad es. autovelox, telelaser, ZTL, scout, ecc.) debbano avere preventivamente la valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (art. 35 Reg. UE 2016/679 GDPR) e le tabelle conformi alle norme sulla privacy che informino dell’ingresso in una zona videosorvegliata, come ha ribadito il Garante.


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