All’infinita volontà di potenza della tecnica e alla sua emulazione divina deve porsi un limite etico e giuridico a tutela della dignità della persona, il rischio altrimenti è che le tecniche diventino sempre più opache
Abstract: Il video integrale dell’intervento del prof. Pasquale Stanzione, che è stato anche intervistato dalla nostra testata in occasione della scorsa edizione di State of Privacy 2022, presidente del collegio del Garante per la protezione dei dati personali, in apertura dell’evento “State of Privacy ’23”, che si è tenuto a Roma, nel Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, lo scorso 18 settembre 2023.
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L’intervento
Francesco Mancini, redattore di Ethica Societas, rivista di scienze umane e sociali.
Pasquale Stanzione, avvocato e professore ordinario di Istituzioni di diritto privato (1980 -2015) presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Salerno e preside della stessa Facoltà (2000-2008), e professore straordinario presso della Link Campus (dal 2015), componente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa (2005-2009), fondatore e curatore della rivista on line “Comparazione e diritto civile” e della Collana scientifica dallo stesso titolo (dal 2010), giudice tributario della Commissione provinciale di Salerno (1993 -2007), componente della Scuola superiore dell’avvocatura del CNF (dal 2015), consigliere della Banca d’Italia, Filiale di Salerno (dal 1996), componente del Collegio di garanzia del CONI (dal 2014), componente del consiglio di amministrazione del Parco archeologico di Paestum (dal 2015), presidente dei Giuristi cattolici della Diocesi di Salerno (dal 1998) e componente del Consiglio centrale dell’UGCI (dal 2000). Presidente del collegio del Garante per la protezione dei dati personali.
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L’intervento, ripreso integralmente nel video e trascritto, del prof.Pasquale Stanzione, presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, in apertura della grande manifestazione “State of privacy 2023” che si è svolta il 18 settembre 2023 al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia-Roma.
«Ho il piacere di introdurre i lavori di questo importante evento con l’auspicio che esso possa diventare un’occasione, da ripetere ogni anno, per un confronto quanto più possibe ampio tra tutte le realtà che, per la natura intrinsecamente trasversale delle sue funzioni, il Garante incontra.
Sarebbe impossibile enunciare nei pochi minuti che abbiamo a disposizione la pluralità dei temi che abbiamo discusso un anno fa -e che discuteremo oggi- e che riflettono, appunto, la poliedricità della protezione dei dati, il suo essere un diritto di frontiera in costante dialogo con la realtà e con con i temi più diversi: dalla sanità alla scuola, dalla giustizia al fisco, dal mercato alla ricerca, dal cyberbullismo al revenge porn, dall’oblio al hate speech, dall’intelligenza artificiale alla gig economy.
Tra le tante istanze e sollecitazioni emerse a Pietrarsa, alcune hanno poi incontrato, in questo anno, uno sviluppo, non imprevedibile ma dalle implicazioni importanti, che vanno affrontate con l’urgenza delle grandi questioni democratiche. In primo luogo i minori, il Manifesto di Pietrarsa sottolineava l’importanza della consapevolezza, a cui i bambini e i ragazzi vanno educati, del valore dei propri dati personali, frammenti di un vissuto la cui tutela è condizione di libertà. Lo è tanto più per chi, come i minori, vive la rete come la principale, quasi l’unica ormai, infrastruttura sociale e la vive, troppo spesso, senza gli strumenti adatti a comprenderne sino in fondo le potenzialità e i rischi, senza capire le implicazioni, drammaticamente reali, di ogni gesto virtuale.
L’amara cronaca di questi mesi ci ha mostrato come la barbarie degli stupri, commessi da ragazzi in gruppo su ragazze sole, possa superare ogni limite di atrocità venendo filmata, condivisa e irrisa, come fosse il frammento di una ordinaria quotidianità. Alla violenza agita su quei corpi si aggiunge, se possibile persino con maggiore sprezzo, la violenza rappresentata ed esibita come un trofeo, mentre chi la subisce diventa due volte persona offesa. È la vittimizzazione secondaria i cui effetti sono esponenzialmente, drammaticamente ampliati dalla rete.
Vittime e autori di questo dramma sono coloro i quali, i ragazzi appunti, intessono con le nuove tecnologie un rapporto quasi osmotico, al punto da voler riprodurre online la propria vita anche al prezzo di quella degli altri, come nel caso del bimbo violentemente travolto dall’auto in corsa di alcuni YouTuber nella loro ricerca spasmodica di un like in più. Se questa alienazione dal reale è il frutto della virtualizzazione della vita bisogna allora ricostruire, in primo luogo nei giovani, una consapevolezza comune degli effetti sulle relazioni della digitalizzazione di tutto.
Nel rapporto impari con la tecnica e la sua potenza geometrica la persona, soprattutto ma non soltanto minorenne, scopre infatti nuove vulnerabilità da cui può proteggerla solo la consapevolezza, ancor più con la diffusione sempre più capillare -come si è dimostrato in quest’ultimo anno- dell’intelligenza artificiale.
Mai come in questo caso, all’infinita volontà di potenza della tecnica alla sua emulazione divina deve porsi un limite etico e giuridico a tutela della dignità della persona, il rischio altrimenti è che le tecniche diventino sempre più opache -i nuovi arcani imperii- mentre le persone sempre più trasparenti, secondo l’idea dell’uomo di vetro cara a sistemi tutt’altro che democratici. L’Europa sta tentando di farlo, con una disciplina che è la prima al mondo che molto deve anche alla protezione dei dati nel modello, negli istituti e soprattutto nell’aspirazione di fondo: porre la tecnica a servizio dell’uomo e della sua libertà, mai viceversa.
Proprio facendo leva sulle norme più lungimiranti del GDPR e sulla trasparenza che si deve esigere rispetto le nuove tecnologie, il Garante ha dimostrato come la protezione dei dati possa rappresentare un fattore di corretto indirizzo dell’intelligenza artificiale, non bloccandone lo sviluppo ma impedendone derive incompatibili con il primato della persona.
Lo scorso anno ci auguravamo, in apertura dei lavori, che il confronto sviluppatosi a Pietrarsa non finisse lì. È bello constatare non soltanto che non si è finito, ma anche che abbia dato dei frutti considerevoli che oggi ci inducono a porci nuove domande, a volte, persino più importanti delle risposte.»
PRECEDENTI INTERVENTI IN OCCASIONE DI STATE OF PRIVACY 2022
INTERVISTA A PASQUALE STANZIONE PRESIDENTE GARANTE PRIVACY [CON VIDEO]
INTERVISTA A GUIDO SCORZA COMPONENTE GARANTE PRIVACY [CON VIDEO]
INTERVISTA A GINEVRA CERRINA FERONI VICE PRESIDENTE GARANTE PRIVACY [CON VIDEO]
INTERVISTA A MARCO MENEGAZZO COMANDANTE DEL GRUPPO GDF TUTELA PRIVACY [CON VIDEO]
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